Altro incendio all’ex mobilificio abbandonato

Terzo episodio nel giro di pochi giorni. “Non soggiornare all’aperto e tenere chiuse le finestre degli edifici”
Ancora un incendio nell’area ex Becagli, il terzo nel giro di una settimana. Non sembra esserci pace per il mobilificio fiorentino, da tempo abbandonato e diventato una discarica con ogni tipo di rifiuto, oltre che un rifugio per senza fissa dimora. Oggi alle 13 il nuovo rogo, avviato da rifiuti e masserizie accumulati, con la colonna di fumo nero visibile nella zona nord di Firenze e l’intervento dei vigili del fuoco del comando cittadino.
A causa del vento presente nell’area interessata, sono in corso le operazioni di spegnimento anche di una sterpaglia situata nelle vicinanze del sito. Sul posto i vigili del fuoco stanno affrontando l’incendio 2 squadre inviate inviate dal Fi-Ovest e dalla sede centrale, con supporto di tre autobotti del comando fiorentino e di altri automezzi in suppirto come escavatori e pale gommate inviati dai comando limitrofi Per la popolazione è scattato l’alert system ai cittadini coinvolti da parte della Protezione civile comunale. La zona più interessata è quella compresa tra le vie Carlo Lorenzini; Pietro Fanfani; Enrico Bemporad e la zona del Sodo.
Per limitare l’inalazione dei fumi prodotti, in accordo con Arpat e Asl, il Comune raccomanda a tutti coloro che si trovano nel raggio di 500 metri di non soggiornare all’aperto, tenere chiuse le finestre degli edifici e limitare al minimo la permanenza sul posto.
Sul caso intanto la Lega con il consigliere regionale e portavoce dell’opposizione Marco Landi annuncia una interrogazione a Palazzo del Pegaso. “La situazione della ex fabbrica Becagli a Firenze è allo stesso tempo una bomba ecologica, un’emergenza sociale e di sicurezza. Uno scenario inaccettabile. E inaccettabile è anche il silenzio assordante da parte del Comune e delle istituzioni regionali. A distanza di pochi giorni dai due incendi (che nel frattempo, appunto, sono diventati tre), i cumuli enormi di rifiuti di natura incerta sono ancora lì, in parte arsi, in parte a rischio di nuovi incendi. Nel frattempo molti tra coloro che ci abitavano sono tornati a dormire lì, tra bombole del gas e attacchi alla luce di fortuna. Chi ha responsabilità ha il dovere di fare chiarezza e intervenire. E visto che non lo fanno di loro spontanea iniziativa, lo facciano rispondendo alla mia interrogazione”.
Interrogazione che chiama in causa non solo la Regione: “Perché la querela dei proprietari dell’area è stata ignorata? Perché Arpat ha rassicurato gli abitanti senza essere in possesso delle analisi dei fumi sprigionati dalle fiamme? Perché il Comune ignora anche questa occupazione abusiva? Tanti interrogativi senza risposta. Firenze non merita di passare per la città delle discariche illegali e delle occupazioni abusive, come purtroppo è già accaduto di recente”.