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Cronaca
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Minaccia di morte il giudice e lancia una sedia al pm

14 luglio 2023 | 19:00
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Minaccia di morte il giudice e lancia una sedia al pm

Il giovane era in aula accusato di aver rapinato una farmacia. Convalidato l’arresto

Durante l’udienza di convalida del fermo, lancia una sedia al pubblico ministero e minaccia di morte il giudice. È la folle giornata che ha visto protagonista un giovane di 23 anni che due giorni fa, si era reso responsabile di una rapina ai danni di una farmacia di Capannori.

Il ragazzo, originario del Marocco e con alle spalle reati di questo tipo, mercoledì pomeriggio, intorno alle 15.30, è entrato nella farmacia comunale di Capannori Centro in piazza Aldo Moro. All’interno è l’unico cliente e si trova da solo con una dipendente della farmacia. Vuole comprare un medicinale, o quantomeno, questa è la sua iniziale volontà. Si avvicina al bancone come un normale cliente e fa il nome del farmaco. La farmacista, sapendo che la vendita di quel medicinale è effettuabile solo dietro ricetta medica, chiede al giovane di poter vedere la prescrizione, ma lui non ce l’ha. A questo punto, non potendo fare diversamente, la farmacista si rifiuta di venderglielo. Ma lui non la prende bene e si allontana innervosito. Dopo pochissimi minuti, però, rientra e questa volta è intenzionato a prenderselo con le forze e a suon di minacce: “Se non me lo dai te, me lo prendo da solo”, e poi ancora, “Ti do fuoco”. La farmacista non si lascia spaventare da quelle intimidazioni e non cede. Lui decide di fare il giro del bancone e le si avvicina e spostandola con la forza, apre la cassa e prova a mettere le mani sui soldi.

La farmacista prontamente chiude il cassetto e a quel punto l’uomo dà in escandescenza. Con le stampelle (il giovane è invalido grave), inizia a spaccare gli espositori, danneggiando farmaci e merce esposta. La dipendente, mentre lui se la prende con la farmacia, riesce a chiamare i carabinieri. I militari arrivati prontamente sul posto, lo arrestano. Dai successivi controlli in caserma, emerge che il soggetto è già persona conosciuta alle forze dell’ordine.

Nel curriculum ha varie rapine, tutte commesse quando era ancora minorenne (la prima nel 2014). Il giovane non riesce a gestire la rabbia neppure in ospedale, dove dà in escandescenza. Subito dopo la direttissima che si è conclusa con la convalida dell’arresto, termini a difesa e la misura cautelare dei domiciliari, il ragazzo esce dall’aula e inizia ad urlare parole in arabo. Il nervosismo dura pochi secondi, sotto gli sguardi sconcertati dei presenti, poi i militari che sono con lui lo calmano e lo portano in caserma. Il giudice stabilisce che il soggetto deve restare agli arresti domiciliari fino a nuova udienza.

Ma la situazione è tutt’altro che conclusa, perché una volta tornato a casa decide di violare la misura cautelare e recarsi a casa di due connazionali armato di un palo in ferro. Dopo aver distrutto delle fioriere, sfondato al porta d’ingresso dell’abitazione e danneggiato la macchina di proprietà dei connazionali, il ragazzo viene nuovamente arrestato dai carabinieri per violazione delle misure cautelari, danneggiamento e tentata violazione di proprietà privata.

Le vicissitudini del 23enne, proseguono nell’udienza di stamani per la convalida del nuovo fermo, minacciando di morte il giudice e tirando una sedia al pubblico ministero. Il giudice, a fine udienza, ha convalidato l’arresto ed ha disposto la misura cautelare del carcere in attesa del giudizio.