Ex carabiniere sparò a un vigile del fuoco, oggi sentito il ferito

Il teste chiave non identifica l'imputato

Iniziata la fase istruttoria nel processo che vede imputato, in tribunale a Lucca, Adelmo Ragoni, l’ex carabiniere in congedo, ultra90enne, accusato di aver sparato contro un vigile del fuoco.  l pompiere stava cercando insieme ad altri colleghi di entrare nella casa a Torre del Lago, dove l’anziano viveva con il figlio Gianluigi, 44 anni, che doveva essere sottoposto ad un trattamento sanitario obbligatorio.

Oggi, in aula, è stato ascoltato il vigile del fuoco che rimase ferito dallo sparo della pistola, detenuta illegalmente.  Lo stesso, persona offesa e teste chiave, ha confermato la prognosi di 10 giorni, avuta dopo essere stato portato al pronto soccorso dell’ospedale Versilia e che non saprebbe riconoscere la voce e precisare alla corte se a sparare sia stato il padre o il figlio: Adelmo, ha detto, non lo ha mai visto, ha visto solo il figlio mentre minacciava di sparare affacciato sul balcone. 

Gli altri due testi, della Polizia, non si sono presentati e il giudice ha disposto che vengano citati nuovamente. Il processo è stato aggiornato al 24 ottobre. 

La posizione del figlio è stata stralciata, una perizia psichiatrica lo ha  dichiarato incapace di intendere e volere, e di conseguenza incapace ad affrontare un processo. Dopo un ricovero in Rems, ora si trova nella comunità Mario Tobino di Viareggio, in libertà vigilata. 

La storia

Era la tarda mattinata del 19 gennaio dello scorso anno quando, nell’abitazione di via Bohéme a Torre del Lago Ragoni figlio si barricò nell’appartamento, non volendo essere sottoposto a un Aso, accertamento sanitario obbligatorio. Dopo una giornata di trattative l’intervento si concluse dopo le 22,30, con un blitz dei Nocs arrivati da Roma, che fecero irruzione all’interno e portarono via entrambi.

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