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Cronaca
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Documenti falsi per intascare 100mila euro di finanziamento regionale: li dovrà restituire

11 luglio 2023 | 14:45
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Documenti falsi per intascare 100mila euro di finanziamento regionale: li dovrà restituire

La Corte dei Conti non ha atteso neanche la conclusione del procedimento penale

Per la Guardia di finanza e per i giudici lucchesi la società avrebbe ottenuto quasi 100mila euro di finanziamenti regionali a fondo perduto ma presentando documenti che non corrispondevano affatto con la realtà. Di conseguenza l’amministratore era finito sotto inchiesta per truffa.

Ma la Corte dei Conti non ha atteso gli esiti definitivi del procedimento penale a suo carico e lo ha condannato alla restituzione di oltre 95mila euro alla Regione Toscana. La società viareggina operante nel settore della nautica di lusso, poi fallita, tramite il suo amministratore aveva partecipato al bando regionale del 2012/12 che prevedeva agevolazioni e finanziamenti per spese relative a progetti di penetrazione commerciale, rivolti a paesi esterni all’area Ue che comprendano le seguenti attività: partecipazione a fiere e saloni, ubicati in paesi esterni all’area Ue, per i quali l’impresa non sia beneficiaria di contributi/servizi di Toscana promozione, o di altri soggetti pubblici. Creazione di uffici o sale espositive all’estero. In particolare veniva presentato il progetto Refit Viareggio, che consisteva nella ricerca di nuovi contatti commerciali relativi alla domanda di interventi nel settore di Yacht Refit (assistenza, manutenzione e riparazione di imbarcazioni naviganti di lunghezza superiore a 24 metri) presenti nel bacino dell’Alto Mediterraneo, con la stima “che l’acquisizione di almeno tre commesse nel prossimo biennio possa essere quantificato in un valore economico complessivo non inferiore a 1,5 milioni di euro”.

Il progetto ammesso al finanziamento prevedeva la partecipazione a due fiere del settore Monaco Yacht Show del 19-22 settembre 2012 e Moscow International Boat Show, l’apertura di un ufficio di rappresentanza stabile a Montecarlo e di un altro ufficio di assistenza post-commessa a Mosca, oltre ad ulteriori attività promozionali e spese di consulenza. Con decreto del 27 dicembre 2012 la Regione Toscana ammetteva al finanziamento a fondo perduto per l’importo di  151788 euro pari al 50 per cento dell’investimento complessivo previsto dal progetto, da erogare previa rendicontazione delle spese effettivamente sostenute. I pagamenti da parte di Artea alla società per il totale di 95865 euro sono stati eseguiti poi in tre tranche. E qui entrava in scena la guardia di finanza che nel 2016 a seguito di controlli ipotizzava il reato di truffa non trovando corrispondenza tra quanto dichiarato in sede di finanziamento regionale da parte della società e i fatti reali. Nel corso delle indagini penali, in data 3 marzo 2018 sopraggiungeva la dichiarazione di fallimento della società. Investigatori e inquirenti dopo aver contattato gli organizzatori degli eventi a Mosca scoprivano che la società viareggina non aveva mai preso parte a nessuna fiera e anche per la parte relativa al Principato di Monaco vengono rilevate inesattezze. Si legge nella sentenza pubblicata oggi dalla Corte dei Conti: “Infine la procura contabile ritiene evidente il comportamento di occultamento doloso del danno, in quanto le circostanze di fatto rilevanti sarebbero emerse solo all’esito delle indagini della Guardia di finanza, nonché contesta il mancato mantenimento della proprietà dei beni acquisiti con il contributo per cinque anni successivi all’erogazione del medesimo. In relazione a quanto rappresentato in dettaglio nell’atto di citazione, la procura contabile riteneva configurata la fattispecie di danno erariale, nella misura complessiva di 95865,92 euro (aumentata di rivalutazione monetaria, interessi legali e spese di giudizio), corrispondente all’importo di contributo a fondo perduto erogato dalla Regione Toscana alla società viareggina”.

Da qui la condanna a restituire il finanziamento pubblico ottenuto illecitamente secondo i giudici contabili. Il processo penale prosegue.