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Cronaca
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Chiuso nell’ospizio, vinto il ricorso: “Liberatelo”

6 luglio 2023 | 17:45
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Chiuso nell’ospizio, vinto il ricorso: “Liberatelo”

La corte europea ha dato ragione all’avvocato Mattia Alfano. La colpa dell’anziano? Essere ricco e generoso…

Italia condannata per la violazione dell’articolo 8, diritto al rispetto della vita privata, dopo il ricorso presentato dall’avvocato fiorentino Mattia Alfano alla Corte Europea dei diritti umani.

Un caso noto a livello nazionale quello di Carlo, venuto alla ribalta anche grazie a Le Iene. 93 anni, celibe, molto benestante e anche generoso, ha aiutato, nella sua vita, centinaia di persone, e contro la sua volontà, è stato rinchiuso in un ospizio. 

“Mi dovete mettere la manette per portarmi via dalla mia casa”, ha gridato invano al mondo, puntando il dito sull’allora amministratore di sostegno: “Vogliono farmi dichiarare incapace di intendere e volere, e gestire i miei soldi”.

Nel 2017 aveva ereditato molti soldi della sorella morta, con i quali ha continuato ad aiutare chi aveva bisogno. Poi una segnalazione arrivata alle autorità, per farlo interdire, ma nonostante una perizia psichiatrica secondo la quale non aveva alcun deficit cognitivo, quindi nessun problema di demenza senile e tantomeno di Alzheimer, fu “imprigionato” in una Rsa dove nessuno dei suoi amici più cari ha potuto contattarlo. 

Carlo, professore in pensione, e  uomo di grande cultura che parla e scrive correttamente 5 lingue, non si è mai sposato, non ha figli, quindi nessun erede: “Voglio la mia libertà che mi avete sottratto”, scriveva. E pensare che con i soldi, oltre ad aiutare il prossimo, aveva donato anche un defibrillatore al suo paese. La sua “colpa”? Solo essere ricco e generoso…

Ora, dopo il ricorso accolto dalla Corte Europea, chiesto dal cugino dell’anziano prof e presentato dal legale fiorentino, devono liberarlo: hanno l’obbligo giuridico.  

“Ho già comunicato la sentenza all’amministratore di sostegno e al giudice tutelare – fa sapere l’ avvocato Mattia Alfano – e ho chiesto di prenderne atto con le conseguenti decisioni. Faremo valere le nostre ragioni e chiederemo il rispetto dei diritti dell’uomo, costretto a un isolamento sociale senza motivo alcuno“.