Le lingue di fuoco avevano avvolto tutto, lasciando danni ingenti agli impianti sportivi di via dei Toglietti a San Cassiano a Vico, a Lucca. Era la notte fra il 17 e il 18 agosto 2017 quando il campo allora gestito dall’Acquacalda San Pietro a Vico andò praticamente distrutto, lasciando sgomento il presidente della società Giampiero Bandettini. Oggi a 6 anni da quel rogo che per gli inquirenti era di natura dolosa è stata condannata l’ex compagna di Bandettini: si tratta di Raffaella Lazzarini che aveva lavorato al bar della struttura prima che la relazione finisse. Il giudice del tribunale di Lucca Barbieri l’ha condannata a tre anni e due mesi di reclusione con l’accusa di incendio doloso. Dovrà pagare anche un risarcimento provvisionale di diecimila euro alla parte lesa, rappresentata in aula dall’avvocato Claudio Palazzoni.

È stato, invece, assolto per non aver commesso il fatto Lika Perparim, con il quale Lazzarini avrebbe avuto una relazione dopo aver chiuso con Bandettini. In aula era difeso dall’avvocato Pier Paolo Santini ed è stato prosciolto al termine del processo di primo grado al Galli Tassi.

Le indagini dei carabinieri, coordinate dal pm Antonio Mariotti, si concentrarono immediatamente sull’ex compagna del presidente della società che all’epoca gestiva l’impianto comunale sulla base di una specifica concessione. In quella struttura Bandettini aveva chiamato a lavorare la sua compagna e tutto era filato liscio fino alla loro separazione. Immediatamente dopo, secondo quanto ipotizzato dall’accusa, sarebbero iniziati i problemi, culminati nell’incendio appiccato – sempre stando alla ricostruzione degli inquirenti -, nel cuore della notte. Una sorta ritorsione, che per gli investigatori avrebbe avuto un movente sentimentale, che aveva portato a danni ingentissimi e a gravi difficoltà per la società che all’improvviso si era ritrovata senza la struttura.