Dj infedeli al fisco, lavorano al nero

Evasione fiscale per 150mila euro: lavoravano in discoteca e per feste private

Nelle maglie dei finanzieri incappano due dj livornesi che lavoravano in tutta la provincia, sia in discoteche che in feste private: uno completamente sconosciuto al fisco, ovvero che non ha mai presentato dichiarazioni dei redditi, l’altro invece presentava le dichiarazioni, ma “infedeli”, ossia non contenevano tutti i suoi guadagni.

Con l’avvio della stagione estiva e l’incremento delle attività ludiche e del divertimento, la Guardia di Finanza estende i controlli a questi settori per verificare il rispetto delle regole anche nel “mondo della notte” e della movida.

Complessivamente sono state contestate violazioni fiscali per oltre 150.000 euro tra redditi incassati “in nero” ed Iva dovuta. L’attività delle Fiamme Gialle si è conclusa con rispettive verbalizzazioni amministrative nei confronti dei due dj, inoltrate all’Agenzia delle Entrate per le conseguenti attività di definitivo accertamento fiscale.

I controlli delle Fiamme Gialle sono partiti da una prima accurata attività di controllo economico del territorio, sviluppo di segnalazioni e alert di rischio, unitamente ad una mappatura e monitoraggio dei social network. Individuati una serie di soggetti operanti nel settore dell’intrattenimento è stato effettuato quindi un “matching” di dati ed informazioni fiscali con quelli risultanti alla Siae, al cui esito sono emerse le posizioni dei due target in argomento, nei cui confronti sono stati quindi svolti controlli fiscali più approfonditi e mirati.

Il settore della movida e dei locali da intrattenimento verrà ulteriormente controllato dai finanzieri di tutti i reparti della provincia (da Livorno all’Elba, passando per Castiglioncello, Cecina e Piombino) sotto il coordinamento del Comando Provinciale labronico, sia con attività ispettive fiscali ed amministrative come quelle in argomento, sia con indagini e servizi di prevenzione antidroga. Ciò per rispondere alle istanze di tutela provenienti da più parti: dalle famiglie per la sicurezza dei giovani, dalle Associazioni di categoria per tutelare gli imprenditori e lavoratori che operano nel rispetto delle regole, nonché dagli stessi Comuni affinché nei vari territori il turismo ed il divertimento si sviluppino ma sempre nell’ambito della correttezza e della legalità.

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