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Come controllare la vita digitale

18 giugno 2023 | 09:00
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Come controllare la vita digitale

La condivisione dei nostri dati in rete è ormai sempre più necessaria per l’accesso al web

La condivisione dei nostri dati in rete è ormai sempre più necessaria per l’accesso al web, per utilizzare le applicazioni e fruire dei contenuti digitali. Nessuna delle nostre attività quotidiane in rete sarebbe possibile se non fossimo disposti a condividere parte delle nostre informazioni personali che una volta in rete possono essere preda di truffatori e malintenzionati. Questo è il prezzo che ognuno di noi è disposto a pagare pur di far parte della grande community virtuale.

Ma siamo sicuri che non ci sia un modo per vivere la rete in maniera più consapevole?

Questa settimana – grazie alla collaborazione dei gestori della pagina Fb di @alsicurosuinternetproviamo a capire come cercare di mantenere il controllo della nostra vita digitale.

Le nostre informazioni condivise navigando sono talmente tante che spesso sono sufficienti a tracciare un profilo delle nostre abitudini, delle preferenze, dei  desideri…..e anche tutti i nostri “spostamenti”. Si chiama proprio così, con un nome forse poco accattivante, la pagina di Google che registra tutti nostri movimenti sul globo terrestre. Per compilare la mappa, la pagina si nutre delle informazioni che vengono dai sistemi di localizzazione dei nostri smartphone che si attivano ogni volta che consentiamo al telefono l’accesso alla posizione anche solo per consentire il funzionamento di alcune App. La pagina di cui stiamo parlando si raggiunge accedendo alla homepage del nostro profilo Google, cliccando sulla voce “spostamenti”. Apparirà allora, una mappa sulla quale gli spostamenti sono contrassegnati da un puntino rosso; cliccando sul puntino potremo vedere il percorso che abbiamo seguito per raggiungere quella destinazione, il tempo impiegato, il mezzo di trasporto che utilizzato e ovviamente, la data nella quale abbiamo visitato quel luogo. Ma anche tutto ciò che abbiamo fatto: i posti visitati, i locali ove abbiamo mangiato, le foto che abbiamo scattato…Con buona pace della riservatezza!

In realtà i dati sono accessibili solo dal proprietario del profilo e da Google che condivide in parte le informazioni della nostra mappa per finalità di marketing.

Del resto, lo abbiamo già detto altre volte le informazioni digitali che produciamo ogni giorno valgono decine di milioni di euro Non a caso spesso si sostiene che i dati sono la più grande fonte di ricchezza del terzo millennio e sono il petrolio del ventunesimo secolo.

Ma ci si può difendere? Certamente si, possiamo evitarlo se non lo vogliamo.

Innanzitutto, se non è strettamente necessario disattiviamo la “posizione” dal menù a tendina dello smartphone. Poi, sulla pagina “spostamenti” del nostro profilo Google proviamo a verificare (il box si trova nella parte bassa della pagina) se è attiva la “Cronologia delle posizioni”. Nel caso fosse attiva basterò disattivarla per fare in modo che Google non possa più immagazzinare dati sulla nostra posizione. A questo punto il problema è risolto…forse!

Perché è bene essere consapevoli che la nostra attività quotidiana in rete lascia comunque delle tracce digitali e questo – come abbiamo già detto – è lo scotto da pagare per poter continuare a sfruttate i vantaggi della rete e del web.