“Cercasi schiavo…”, manifesti provocatori contro lavoro nero e sfruttamento

La protesta del sindacato Usb a Livorno
“Cercasi schiavo, si offrono paghe da fame e zero diritti”: a Livorno, nel rione Venezia, sui muri sono apparsi i manifesti provocatori contro il lavoro nero e lo sfruttamento.
Una protesta, questa, organizzata dal sindacato Slang Usb che spiega in una nota: “La nostra amministrazione comunale ha deciso di investire nelle iniziative estive per rilanciare il turismo in città. Ma nelle innumerevoli conferenze stampa e teatrini di presentazione non abbiamo mai sentito una parola per quanto riguarda le condizioni dei lavoratori e delle lavoratrici del settore turismo. Eppure basterebbe leggere i dati ufficiali pubblicati dall’ispettorato del lavoro e dall’Inps per poter intervenire. Questo settore si regge sostanzialmente sull’illegalità. Dai (pochi) controlli effettuati 7/8 attività su 10 risultano irregolari. Lavoro nero e in grigio (contratti di lavoro per meno ore rispetto a quelle effettivamente lavorate), straordinari non pagati, turni massacranti e salari da fame. Come mai la giunta comunale non prende mai posizione su questo tema? Forse perché anche nei propri appalti, come quello del museo della città, si pagano i lavoratori 6 euro l’ora quando va bene? Come mai non si è ancora istituito il protocollo che prevede la revoca del suolo pubblico per quelle attività che hanno subito contenziosi accertati da parte dei propri dipendenti?. Nessuna parola neanche riguardo ai vergognosi contratti nazionali firmati dai sindacati di comodo, Cgil, Cisl e Uil, che prevedono paghe orarie da pochi spiccioli l’ora”.