Ipotesi sul rapimento |
Cronaca
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A 8 giorni dalla scomparsa, che fine ha fatto ha fatto Kata? Oggi nuovo sopralluogo

18 giugno 2023 | 11:45
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A 8 giorni dalla scomparsa, che fine ha fatto ha fatto Kata? Oggi nuovo sopralluogo

Si indaga ancora per chiudere il cerchio

Nuovi sopralluoghi, nella mattina di oggi, nell’ex hotel Astor, sgomberato ieri come da richiesta della Procura e provvedimento del gip.

Le stanze, ora vuote, come ogni angolo dello stabile, sono di nuovo al setaccio da parte dei carabinieri per dipanare il mistero della scomparsa di Kata, della quale, ormai da 8 giorni, non si hanno notizie. Sopralluoghi più approfonditi, quelli di oggi rispetto ai precedenti, con il supporto degli uomini del Ros, del Gis e del Sis, con apparecchiature ad alta tecnologia, adatte a individuare intercapedini o cavità nelle mura, con telecamere termiche, fibre ottiche e martelli pneumatici silenziosi.

Le indagini  per trovare la bimba di 5 anni scomparsa nel primo pomeriggio di sabato della scorsa settimana proseguono senza sosta, e continueranno nelle prossime ore anche nello stesso albergo ora libero, alla ricerca di eventuali “prove” non trovate, e verranno risentiti i vari testimoni già ascoltati. Dopo essere tornata dal lavoro intorno alle 15,30 di sabato della scorsa settimana la mamma Katherine Alvarez aveva cercato sua figlia di 5 anni disperatamente, senza trovarla, e verso le 20,30  si era presentata nella caserma dell’Arma di Santa Maria Novella per formalizzare la denuncia.

Lo sgombero, per occupazione abusiva, ha “sanato” una situazione di illegalità che, da mesi, allarmava i residenti del quartiere, visti i numerosi interventi delle forze dell’ordine anche per risse scoppiate tra i vari gruppi, di diverse etnie, che vivevano nelle camere pagate anche fino a 1500 euro al mese. Ed è proprio il racket degli affitti una delle le piste investigative: i magistrati della Dda indagano per sequestro di persona a scopo di estorsione. Anche se al momento non è arrivata nessuna rivendicazione o richiesta di riscatto. 

Le zone d’ombra, al momento, sono diverse. Le telecamere non hanno inquadrato nessuno che abbia portato via la piccola Kata. Forse è stata fatta passare dal retro, dove non è presente alcun sistema di videosorveglianza, o scavalcando un muro del cortile dopo, poco prima, la bimba stava giocando, o nascondendola in uno scantinato per poi uscire, indisturbato, al calar del sole?  Due testimoni avrebbero riferito di un adulto che portava via la bambina contro la sua volontà, tutti gli occupanti sono stati sentiti in merito alla “guerra” fra bande che si consuma nello stabile. Dissidi che secondo i genitori della bambina, sentiti anche loro dai magistrati, sarebbero il movente del rapimento.

Un luogo, quello occupato – dove a fine maggio scorso un uomo, per sfuggire alla furia di un litigio scoppiato nella notte, si buttò di sotto dal secondo piano – intriso di omertà.  Tutti vedono, ascoltano, sanno, ma tacciono. Qualcuno degli occupanti, se messo sotto pressione potrebbe sicuramente  “cantare” e dire, finalmente, cosa sa in merito alla sparizione di Katia.  L’anello debole, in tutte le indagini di questo tipo, esiste sempre.  Da quel poco che trapela i rapitori non sarebbero criminali professionisti, ma degli “improvvisati”, che dopo il clamore del caso potrebbero aver perso il controllo della situazione.

Hanno fatto del male a Kata? Ma, soprattutto, dove è? E’ viva? Sono le domande che in molti si pongono. Dallo spazzolino da denti, sequestrato, sarà prelevato il Dna, che verrà esaminato da un genetista incaricato dalla Procura: si teme forse il peggio?

Che si stringa il cerchio sui responsabili e si arrivi al ritrovamento della piccola se lo augurano tutti,perchè Kata non diventi un caso come quelli di Angela Celentano, scomparsa sul Monte Faito 27 anni fa, e di Denise Pipitone, sparita da Mazara del Vallo nel settembre del 2004.