
Il figlio accusato di omicidio
“Segni evidenti di manovre idonee a provocare un’asfissia”

E’ stato il medico legale Stefano Pierotti, incaricato dai pm della Procura Leonardo Gaudio e Linda Gambassi, ad eseguire, nel pomeriggio di oggi all’ospedale San Jacopo, l’autopsia sul corpo di Ottavina Maestripieri, la 90enne trovata cadavere nel suo letto a Pistoia.
Le ecchimosi, da quanto spiegato dall’anatomopatologo, trovate sul volto dell’anziana, non sono sicuramente riconducibili a una caduta accidentale, o a un malore: la donna è deceduta per morte violenta.
Morte per la quale il figlioPatrizio Ruscio, ragioniere 60enne, è stato iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio volontario e sottoposto al test del Dna. L’uomo, commercialista, tra l’altro, era ai domiciliari per scontare una pena a 12 mesi per truffa ai danni di clienti ma alle 6 del mattino era andato a casa della madre, violando le prescrizioni del tribunale di sorveglianza che gli imponevano di uscire solo tra le 10 e le 12. “Evasione” che gli è costata il finire in cella.
La donna viveva da sola nell’abitazione ed era molto conosciuta in città. Il figlio ha riferito ai carabinieri intervenuti per un sopralluogo di aver trovato la porta di casa chiusa a chiave, e che dopo essere entrato l’ha trovata agonizzante sul letto intorno alle 7,30 di mattina di giovedì della scorsa settimana, chiamando immediatamente il 118, anche se poi i soccorritori non hanno potuto far altro che constatare la morte. A far sorgere i dubbi agli inquirenti in merito alla morte dell’anziana furono proprio quei segni riscontrati durante una prima ispezione cadaverica.
Durante l’esame autoptico sono anche stati fatti alcuni prelievi delle unghie, per capire se la 90enne abbia cercato di difendersi e rilevare l’eventuale Dna, comparandolo poi con quello del figlio.