Preoccupazione |
Cronaca
/

Prezzi troppo alti, si fa a meno di frutta e verdura

5 giugno 2023 | 11:45
Share0
Prezzi troppo alti, si fa a meno di frutta e verdura

Nell’analisi di Coldiretti meno acquisti di pere, uva, pesche, kiwi e mele mentre tra gli ortaggi crollano asparagi e radicchi

Spesa sempre più salata anche in Toscana a causa dell’inflazione.

A dirlo è Coldiretti, sulla base dei dati Istat sul commercio.

Carrello della spesa dei toscani sempre più vuoto. Il caro prezzi taglia del 4,7% le quantità di prodotti alimentari acquistate dalle famiglie nel 2023 che sono però costrette però a spendere comunque il 7,7% in più a causa dei rincari determinati dalla crisi energetica.

“La situazione di difficoltà è resa evidente dal fatto che – sottolinea Coldiretti Toscana – volano gli acquisti di cibo low cost con i discount alimentari che fanno segnare un balzo del +9,1% nel trimestre nelle vendite in valore, il più elevato tra gli scaffali del dettaglio. Ed il secondo trimestre non è iniziato bene con il rimbalzo inatteso dell’inflazione regionale (+8,7%) in aumento dello 0,4% rispetto al mese di marzo 2023. L’inflazione più alta si registra a Siena (9,6%), seguita da Grosseto (9,4%), Massa Carrara (9,2%), Pistoia (8,9%), Firenze (8,8%), Pisa (8,7%), Livorno (8,5%) e Lucca (8,5%) e Arezzo (7,8%).”

“Proseguono quest’anno quindi le difficoltà che nel corso del 2022 hanno portato i toscani a tagliare gli acquisti di frutta e verdura che sono crollati del 9% in quantità rispetto all’anno precedente, ai minimi da inizio secolo, secondo l’analisi di Coldiretti sulla base dei dati Cso Italy. Gli italiani  hanno ridotto del 17% le quantità di pere, del 11% le arance e l’uva da tavola, dell’8% le pesche, le nettarine e i kiwi e del 5% le mele mentre tra gli ortaggi crollano del 24% gli acquisti di asparagi e del 20% quelli di radicchi. A preoccupare sono gli effetti sulla salute dovuti al crollo dei consumi di frutta e verdura che sono alimenti fondamentali per una alimentazione sana e bilanciata – precisa Coldiretti Toscana -. Una situazione che  evidenzia la difficoltà in cui si trovano le famiglie italiane che, spinte dai rincari, orientano le proprie spese su canali a basso prezzo rinunciando anche alla qualità. Per difendersi dagli aumenti 8 italiani su 10 (81%) hanno preso l’abitudine di fare una lista ponderata degli acquisti da effettuare per mettere sotto controllo le spese d’impulso, secondo l’analisi Coldiretti/Censis che evidenzia come siano cambiati anche i luoghi della spesa con il 72% degli italiani che si reca e fa acquisti nei discount, mentre l’83% punta su prodotti in offerta, in promozione. Le famiglie infatti  vanno a caccia dei prezzi più bassi anche facendo lo slalom nel punto vendita, cambiando negozio, supermercato o discount alla ricerca di promozioni per i diversi prodotti. Il dato regionale di aprile conferma che c’è un rimbalzo negativo e questo comporterà nuovi rincari per le famiglie e per le imprese. Frena, e questa è una buona notizia, il carrello della spesa nonostante ci siano ancora molte storture lungo la filiera dal campo alla tavola e molta disomogeneità da provincia a provincia. Per questa ragione è necessaria una maggiore vigilanza ed applicare, laddove è previsto, la legge contro le pratiche sleali a tutela dei consumatori e di chi produce”.