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Cronaca
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La scienza in aiuto del turista condannato all’impotenza

28 maggio 2023 | 10:00
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La scienza in aiuto del turista condannato all’impotenza

Il professor Nicola Mondaini illustra la tecnica della protesi al pene

Il turista tedesco 50enne, ancora in ospedale a Grosseto dopo l’overdose di sesso, non subirà l’amputazione del pene (deo gratias!) ma resterà impotente.

Una disfunzione erettile dovuta alla necrosi del pene, dopo un probabile mix di Mdma e Viagra che lo ha portato a fare sesso, ininterrottamente, per 24 ore, per la quale ha rischiato di morire, e non, come spesso accade, dovuta a stati d’ansia, al timore di essere contagiato da malattie sessuali, o a fastidi nell’uso del preservativo.

Ma… un rimedio, “ultima spiaggia”, c’è: la protesi peniena.

Nicola Mondaini urologo

Ce lo spiega il noto urologo fiorentino, professor Nicola Mondaini, anche autore del del libro “Wikipene”, diventato un best seller.

In cosa consiste? 

La chirurgia protesica peniena è nel caso riportato l’ unica soluzione in grado di risolvere il problema. Si tratta di un dispositivo a tre componenti composto da 2 cilindri che vanno posizionati nei 2 corpi cavernosi, una pompetta che viene sistemata nello scroto tra i due testicoli e un’ ultima struttura chiamata reservoire che si colloca in zona retropubica. Il tutto facendo una piccola incisione o a livello scrotale o alla base del pene a seconda del quadro clinico. Solitamente in circa 60 minuti in mani esperte l’intervento è completato. Nel caso di Grosseto, essendo in corso una fibrosi l’ intervento dovrà essere eseguito il prima possibile perché il fattore tempo renderà i due corpi cavernosi sempre più fibrotici e dunque difficili da essere dilatati. Il priapismo è infatti una condizione di urgenza che una volta risolto induce una veloce fibrosi delle strutture peniene”

E’ un intervento “pericoloso” e, soprattutto, risolutivo? 

“L intervento in mani esperte non è pericoloso e, confermo.  è risolutivo”.

La donna nel rapporto sessuale con chi ha dovuto ricorrere a questa soluzione sente differenze?

“La donna non sente nessuna differenza, il paziente ha una normale eiaculazione e le sensazioni del piacere sono immodificate, l’unica cosa che cambia è il dover azionare la pompetta che richiamando soluzione fisiologica dal serbatoio, induce l’erezione dei due cilindri”.

Ci sono altre alternative, magari farmacologiche? 

“In questi casi al momento non esistono alternative di uguale efficacia. Nel prossimo futuro potremmo avere a disposizione le cellule staminali che io stesso col mio gruppo di ricerca stiamo studiando ma in un caso così estremo credo sia ancora troppo presto per proporle”.

Il fatto che questo singolo caso abbia fatto così tanto parlare – conclude il professor Mondaini –  fa capire come ci sia necessità di informazione sulle tematiche degli organi genitali soprattutto maschili ma siamo ancora in un paese dove la parola pene crea imbarazzo….per questo ci ho scritto un libro scientifico ma ironico!!!”. 

protesi al pene