“Ottimista per lo stato di emergenza nazionale”

Giani: “Da soli non possiamo ripristinare tutto ciò che c’era”
Ottimismo per la concessione di stato di emergenza nazionale anche per l’Alto Mugello, come per l’Emilia Romagna da parte del presidente della Regione Eugenio Giani dopo il sopralluogo dei tecnici del ministero della Protezione civile. “È evidente che come Regione Toscana e come Comuni interessati non ce la faremmo senza lo stato di emergenza nazionale a ripristinare ciò che c’era. Abbiamo fatto, seguendo le indicazioni del presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini, dei gemellaggi con le città colpite, come Conselice, uno dei comuni che ha vissuto una situazione drammatica perché ancora lì c’è l’acqua e hanno problemi a portarla via con le idrovore, e ci sono più di 60 volontari toscani e macchinari ad aiutare”.
Giani ha ricordato come l’acqua che ha devastato Faenza è quella del fiume Lamone, la stessa che ha danneggiato Marradi. “Si danno i contributi al cittadino di Faenza e non a quello di Marradi dove ci sono state più di 70 frane?”, sottolineando come i comuni della Romagna toscana, Marradi, Firenzuola e Palazzuolo sul Senio, fanno parte dello stesso bacino idrografico e hanno vissuto la stessa bomba d’acqua della Romagna.
Anche la Cgil del Mugello insieme alle Rsu delle aziende del territorio chiama in causa il governo per lo stato di calamità. “Nell’Alto Mugello ci seri disagi con numerose strade interrotte che stanno compromettendo la normale circolazione di lavoratori e merci verso i luoghi di lavoro e le aziende, in tutti i settori compreso quello agricolo, rischiando di compromettere una situazione già delicata per le difficoltà logistiche della zona a detrimento dell’intera economia locale. È necessario che siano messe in campo tutte le iniziative per rimettere a posto velocemente il territorio ed anche per tutelare il reddito dei lavoratori. Riteniamo pertanto che il governo debba estendere lo stato di calamità all’Alto Mugello così come fatto per le altre Regioni”.
Intanto proseguono le azioni di solidarietà: Confcooperative Toscana Sud ha avviato una raccolta fondi per sostenere prioritariamente le cooperative toscane duramente colpite dall’alluvione, si tratta di imprese situate principalmente della zona di Marradi, devastata dal maltempo e dalle frane. “Le strade ancora interrotte, i mezzi inutilizzabili, gli immobili danneggiati, notizie che vediamo o leggiamo quotidianamente, non sono così distanti da noi, ma coinvolgono amici cooperatori che partecipano con noi alle attività dell’associazione e delle federazioni – spiega il presidente Mario Marchi nella lettera inviata ai soci – Confido sulla sensibilità del mondo cooperativo, affinché lo sforzo di tutti riesca a contribuire alla mitigazione dei danni subiti ed al rapido recupero delle preziose attività che i soci di quelle cooperative, come le nostre, portano avanti quotidianamente con passione e impegno”.