“Nessuna vendetta con don Francesco, la causa è un atto dovuto”

Il consiglio pastorale della parrocchia: “Vogliamo ottenere giustizia”
Nessuna vendetta, ma voglia di giustizia per quanto accaduto con don Francesco Spagnesi, l’ex sacerdote che acquistava cocaina e droga dello stupro con i soldi dei fedeli, arrestato e a cui la parrocchia della Chiesa dell’Annunciazione alla Castellina di Prato ha fatto causa chiedendogli il risarcimento danni.
“I membri del consiglio pastorale sono rimasti molto amareggiati nell’aver letto su un giornale che la ‘parrocchia non perdona’ in riferimento al fatto di aver chiesto il risarcimento danni a don Francesco per la sottrazione indebita dei soldi dai conti parrocchiali – spiega l’attuale parroco della Castellina don Serafino Romeo –, quanto è stato riportato non corrisponde affatto al sentimento della parrocchia, la quale non è animata da alcun desiderio di vendetta. Ci sono delusione e amarezza per quanto è successo, anche rabbia da parte di qualcuno, perché don Francesco è stato un sacerdote stimato e benvoluto. Per questo il suo comportamento ha creato un fortissimo disagio all’interno della comunità parrocchiale che si sente ancora molto ferita”. Don Romeo, parlando a nome del consiglio pastorale, intende sottolineare che la causa intentata nei confronti dell’ex parroco è “un atto dovuto”.
La cifra sottratta ammonta a 123mila euro e la volontà è quella di “chiudere positivamente la vicenda con un accordo, da raggiungere anche con l’aiuto del vescovo Giovanni Nerbini”.