Il caso |
Cronaca
/

Telecamera nei bagni delle ragazze, la preside del Fermi: “Mi aspetto che l’autore si costituisca e chieda scusa”

29 aprile 2023 | 10:45
Share0
Telecamera nei bagni delle ragazze, la preside del Fermi: “Mi aspetto che l’autore si costituisca e chieda scusa”

La dirigente scolastica: “Abbiamo videosorveglianza e ronde ogni due ore: chi ha compiuto questo gesto deve comprenderne l’assoluta gravità”

Ha intenzione di andare a fondo a tutta la vicenda. E pretende due cose da chi ha piazzato una microtelecamera nel bagno delle ragazze del Polo scientifico tecnico professionale Fermi Giorgi di Lucca: le scuse e il ravvedimento.

La dirigente scolastica Francesca Bini non usa mezzi termini per definire la scoperta del dispositivo digitale piazzato in un servizio igienico della scuola, nel settore riservato alle studentesse: “E’ un fatto gravissimo che non può essere archiviato come una bravata o una goliardata di qualche studente. L’autore o gli autori di questo gesto debbono comprendere la sua gravità e affrontare le conseguenze – afferma -: da chi è stato mi aspetto che si faccia avanti e che porga le sue scuse a tutta la scuola. Perché come dirigente scolastica, insieme ai miei colleghi, ho messo la tutela di ognuno dei nostri 2.700 studenti al primo posto. Ed episodi come questo non devono accadere”.

Per questo, dopo essere stata informata nella mattinata di ieri  dal vicepreside contattato da alcune studentesse che avevano notato uno strano congegno appeso alla parete del bagno, la dirigente scolastica ha fatto contattare le forze dell’ordine: “Nel nostro istituto è massimo l’impegno per la sicurezza – racconta -: abbiamo delle telecamere di videosorveglianza e un servizio di ronda ogni due ore. Ad ogni accesso alla scuola ci sono cattedre con collaboratrici scolastiche che sorvegliano gli ingressi. All’interno della scuola abbiamo promosso e promuoviamo numerose iniziative per educare alla legalità, in collaborazione con la questura e la prefettura. Quanto accaduto per noi è un grave danno d’immagine, a fronte dell’impegno giornaliero che dirigenti e docenti mettono in questi delicati temi”.

Le indagini della polizia vanno avanti: il dispositivo è una telecamera digitale wi-fi dotata di un Ip, che può essere individuato. La scuola si è anche messa a disposizione degli investigatori, che potranno eventualmente visionare le telecamere di sicurezza dell’istituto che potrebbero aver filmato qualche strano movimento. “Riteniamo che la telecamera non fosse lì da molto – spiega la preside -: ogni giorno facciamo accurati controlli. Abbiamo una scuola con ampi spazi e settori, se non sorvegliassimo a dovere non faremmo bene il nostro lavoro. Questa piccola telecamera era purtroppo sfuggita ma appena segnalata ci siamo attivati. Oltre ad aver compiuto un gesto grave chi l’ha piazzata ha fatto anche una leggerezza: ogni dispositivo digitale è tracciabile e gli studenti devono capire che ogni loro azione determina delle conseguenze. Già questa mattina abbiamo preso i primi provvedimenti: vogliamo che i ragazzi conoscano la gravità di certe azioni e la comprendano, perché episodi del genere non si ripetano mai più”. Sembra da scartare l’ipotesi che sia stato un esterno alla scuola a piazzare la telecamera: “La certezza chiaramente non possiamo ancora averla – osserva la preside -, ma con i controlli di cui disponiamo si tratta di una ipotesi remota”.

Ad ogni modo la scuola vuole andare a fondo di tutta la vicenda: “Sono disposta a perdonare chi ha compiuto questo gesto, solo e soltanto se si fa avanti e porge le sue scuse – ribadisce la professoressa Bini -: questo gesto di ravvedimento almeno conforterebbe sul fatto che il messaggio educativo che quotidianamente come istituto cerchiamo di dare ai ragazzi che frequentano la scuola è arrivato a segno”.