La polemica a Grosseto |
Cronaca
/

Sindaco contestato per il 25 aprile

25 aprile 2023 | 17:00
Share0
Sindaco contestato per il 25 aprile

Il discorso di Vivarelli Colonna interrotto più volte, tra fischi e ‘Bella ciao’

25 aprile con contestazione, come annunciato, per il sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna. L’orazione del primo cittadino è stata interrotta da una protesta messa in campo da alcuni esponenti dell’Anpi che gli hanno voltato le spalle intonando Bella Ciao, costringendo il sindaco a fermarsi in più di un’occasione prima di portare a termine il proprio discorso.

La protesta dell’Anpi cittadina era stata stigmatizzata dall’Anpi provinciale, ma evidentemente senza successo. All’origine della contestazione, l’intitolazione di una strada a Giorgio Almirante come già accaduto un mese fa a Maiano Lavacchio quando il sindaco andò a commemorare i giovani martiri, uccisi perché rifiutarono di rispondere alla chiamata alle armi della Repubblica di Salò.

A difendere il sindaco, in blocco, Fratelli d’Italia con il coordinatore regionale Fabrizio Rossi, quello provinciale Luca Minucci e comunale Luca Vitale, insieme ad Andrea Guidoni, capogruppo in consiglio comunale che attaccano il presidente della Provincia Francesco Limatola reo, pure lui, di aver dichiarato dal palco di considerare sbagliato aver intitolato una strada al segretario del Msi.

“Le contestazioni fatte al sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna, un primo cittadino democraticamente eletto, che ha giurato sulla Costituzione eletto sono un atto di grave di intolleranza, diametralmente opposte al significato che invece dovrebbe rappresentare per tutti la data del 25 Aprile. A tutto questo, – commentano – si unisce anche un altro grave atto, che forse ai più è sfuggito, ma che per il ruolo istituzionale che ricopre Francesco Limatola, quale presidente della Provincia di Grosseto, rappresenta davvero uno sgarbo all’istituzione che rappresenta, in quanto durante il proprio discorso si è spogliato del ruolo istituzionale e ha preso le vesta di una precisa e ben definita parte politica, alimentando l’idea di divisione politica, anziché quella di pacificazione che il ruolo che ricopre richiederebbe”.