In fin di vita la psichiatra aggredita fuori dall’ospedale

Sottoposta a intervento chirurgico nella notte: caccia all’aggressore
Sottoposta nella notte ad un delicato intervento a Cisanello, la psichiatra aggredita ieri, nella tarda serata fuori dell’ospedale Santa Chiara di Pisa, è in condizioni disperate.
La donna, Barbara Capovani, 55 anni, di Viareggio, è in prognosi riservata.
Dall’azienda ospedaliero universitaria pisana di Cisanello e dalla Asl Toscana nord ovest è arrivato il primo bollettino medico: “Le condizioni cliniche della paziente permangono critiche, nonostante le procedure chirurgiche e anestesiologico-rianimatorie messe subito in atto che hanno stabilizzato il quadro, che rimane grave. La prognosi è riservata”.
Intanto proseguono le ricerche da parte degli uomini della questura pisana dell’uomo, con abiti scuri in fuga, che, secondo alcune testimonianze, l’avrebbe attesa fuori del centro di salute mentale e colpita violentemente riducendola in fin di vita.
“Episodio gravissimo – la condanna arrivata dal presidente della Regione Toscana Eugenio Giani -, auspico che l’aggressore venga venga al più presto assicurato alla giustizia”.
“La cosa principale in questo momento, è che la dottoressa si riprenda dalla terribile aggressione subita fuori dall’ospedale Santa Chiara di Pisa(a lei i nostri più sentiti auguri)ma, immediatamente dopo, è doveroso che le Istituzioni s’interroghino e diano risposte concrete di fronte alle troppe situazioni che, seppur meno drammatiche di questa, vedono sempre più come involontari protagonisti gli operatori sanitari-afferma Elena Meini, Capogruppo in Consiglio regionale della Lega. “Gli atti violenti, fisici o verbali, nei confronti di chi lavora nei nosocomi, sono, infatti, un fattore che non deve essere più trascurato; ma di questa problematica non bisogna interessarsene solamente quando avvengono episodi come quello pisano, ma occorre un’azione immediata per cercare di fronteggiare il fenomeno-prosegue il Consigliere.” “Invito, quindi, il Presidente Giani e l’Assessore Bezzini a promuovere un apposito Tavolo operativo sulla delicata tematica, mettendo in campo tutte le risorse disponibili a fronte di un problema che, lo ribadiamo, non deve essere assolutamente sottovalutato-conclude la rappresentante della Lega.”
“L’aggressione ai danni della psichiatra responsabile dell’unità funzionale Salute mentale adulti e Spdc dell’ospedale Santa Chiara di Pisa – scrivono Pasquale D’Onofrio e Patrizia Fistesmaire, segreteria medici e dirigenti Ssn Fp Cgil – rappresenta l’ennesimo atto di violenza nei confronti di un operatore sanitario. Un atto inqualificabile nei confronti di una professionista nell’esercizio delle proprie funzioni. Un atto vile nei confronti di una donna. Sono proprio le donne, infatti, a subire spesso queste violenze sul lavoro, retaggio culturale che emula le pulsioni della società. Il fatto che una donna, una professionista nell’esercizio della propria funzione, venga massacrata e ridotta in condizioni critiche deve aprire una profonda riflessione nelle istituzioni locali e regionali. Chiediamo alle forze dell’ordine di mettere in campo ogni azione per scoprire l’autore di questo spregevole gesto. All’azienda e alla Regione di tutela nell’azione legale e costituirsi parte lesa al fianco della collega. Le giunga da tutti noi l’augurio che possa tornare al più presto all’affetto dei suoi affetti, della sua famiglia e al suo lavoro”.