Tra le banane una montagna di cocaina, 43 in manette

Maxi sequestro, coinvolta anche la Toscana
Sequestrati oltre 98mila chili di cocaina, e 43 persone arrestate. L’operazione Tin Can, con autorità doganali e di polizia di 58 paesi a livello mondiale, ha coinvolto anche la Toscana.
La droga era nascosta tra le banane, e avrebbe fruttato, se venduta, oltre 7 milioni di euro.
Grazie alle specifiche analisi ed all’intensificazione dei controlli nei porti italiani maggiormente a rischio, in stretta sinergia con la Guardia di Finanza e con il coordinamento dell’Ufficio Investigazioni e dell’Ufficio Intelligence della Direzione Antifrode, i funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e le Fiamme Gialle di Roma hanno intercettato al porto di Civitavecchia oltre 72 chilogrammi di cocaina purissima. In particolare nel corso di controlli su container provenienti dal Sud America, l’attenzione dei finanzieri del locale Gruppo e dei funzionari dell’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli nello scalo portuale si è soffermata su uno dei numerosibancali carichi di banane, rinvenendo, grazie anche all’infallibile fiuto dei cani anti-droga Jackpot e Pes, 62 panetti sottovuoto. La partita di droga avrebbe potuto fruttare, una volta giunta nelle piazze di spaccio, proventi per oltre 7 milioni di euro.

L’operazione Tin Can, organizzata dall’Omd nell’ambito del Programma di Controllo Container (Pcc) in collaborazione con l’Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine (Unodc), ha avuto l’obiettivo di contrastare il contrabbando di cocaina e altre potenziali spedizioni illecite, perpetrato mediante l’utilizzo del metodo cosiddetto “Rip on/Rip off”, nel settore dei trasporti transfrontalieri di merci a mezzo container. Questa tecnica prevede una metodologia di occultamento per cui una spedizione legittima, solitamente containerizzata, viene sfruttata per contrabbandare, in particolare cocaina, dal paese di origine o dal porto di trasbordo verso il paese di destinazione. Nei casi di “rip-off”, spesso né lo spedizioniere né il destinatario sono a conoscenza del fatto che la loro spedizione viene utilizzata per contrabbandare merci illecite. Mentre il carico containerizzato si sposta dal paese di origine o dal porto di trasbordo al paese di destinazione, gli addetti ai lavori di fiducia nella catena di approvvigionamento, spesso inconsapevolmente sfruttati da gruppi organizzati criminali, manomettono le spedizioni legali.