“Cieli blu fratello in armi, buon lancio”: l’ultimo saluto al parà della Folgore foto

Grande commozione, presente alla cerimonia anche il ministro della Difesa Guido Crosetto

“Come Folgore dal cielo, come Nembo di tempesta. Sergente maggiore Gianluca Spina: presente!”

Commozione al Capar di Pisa per l’ultimo saluto al paracadutista morto nel lancio di addestramento da Altopascio, ritrovato senza vita a Orentano, forse ucciso da un malore durante la discesa, la scorsa settimana.

Parà della Folgore si lancia col paracadute e muore

Una cerimonia nella piazza d’armi della caserma Gamerra, gremita dalle rappresentanze di tutti i Reggimenti, arrivati per omaggiare la salma di un fratello in divisa, in forza a Siena, deceduto durante un’esercitazione a 49 anni.  Presente anche il ministro della Difesa Guido Crosetto e le massime autorità militari e civili, tra cui il sindaco, il questore e il vice prefetto di Pisa.

Gianluca – le parole del ministro –  che tu possa continuare a volare lieve tra una nuvola e una stella, in quell’angolo di cielo riservato a tutti voi”

Tutti uniti nel dolore della famiglia che, in un attimo, ha perso il figlio, la cui salma, per il funerale, partirà per la Calabria, regione di origine del parà.

“Eterno, Immenso Dio, che creasti gli infiniti spazi e ne misurasti le misteriose profondità guarda benigno a noi, Paracadutisti d’Italia, che nell’adempimento del dovere balzando dai nostri aerei, ci lanciamo nelle vastità dei cieli. Manda l’Arcangelo San Michele a nostro custode, guida e proteggi l’ardimentoso volo. Come nebbia al sole, davanti a noi siano dissipati i nostri nemici. Candida come la seta del paracadute sia sempre la nostra fede e indomito il coraggio. La nostra giovane vita è tua o Signore! Se è scritto che cadiamo, sia! Ma da ogni goccia del nostro sangue sorgano gagliardi figli e fratelli innumeri, orgogliosi del nostro passato, sempre degni del nostro immancabile avvenire. Benedici, o signore, la nostra Patria, le famiglie, i nostri carii! Per loro, nell’alba e nel tramonto, sempre la nostra vita! E per noi, o Signore, il Tuo glorificante sorriso. Così sia”. A leggere la preghiera del parà è stato il Sottufficiale di Corpo del 186esimo Reggimento di Siena, dove era la vittima era di stanza.

“Cieli blu fratello in armi – la voce unanime -, hai raggiunto quella porzione di cielo riservata ai paracadutisti. Buon lancio fratello”. 

Mentre si attendono gli esami dell’autopsia fatta eseguire su richiesta della Procura pisana, la salma è partita alla volta della Calabria, sua terra natia, dove nel suo paese il sindaco ha proclamato 2 gioni di lutto cittadino: domani verrà allestita la camera ardente e, sabato, sarà celebrato il funerale.