
Ucciso nel 2017 da un frammento di pietra serena staccatosi da una navata della basilica
Tutti assolti perché “il fatto non sussiste”. Questa la sentenza del Tribunale di Firenze nei confronti dei quattro imputati accusati dell’omicidio colposo del turista spagnolo Daniel Testor Schnell, 52 anni, ucciso il 19 ottobre 2017 da un frammento di pietra serena del peso di circa 15 chili staccatosi dalla navata centrale della basilica di Santa Croce.
L’accusa aveva chiesto condanne con pene tra i nove e i 18 mesi nei confronti dell’ex presidente dell’Opera di Santa Croce Irene Sanesi, in carica all’epoca del tragico incidente, un anno per Stefania Fuscagni, presidente dal 2007 al 2015, un anno e sei mesi per l’ex segretario generale dell’Opera Giuseppe De Micheli e il tecnico responsabile della sicurezza, il geometra Marco Pancani, con richiesta di un anno e sei mesi.
“L’Opera di Santa Croce esprime soddisfazione per aver visto riconosciuto il valore del proprio impegno per la tutela del complesso monumentale. L’Ente ha posto la massima fiducia nell’accertamento della verità, garantendo all’autorità giudiziaria piena collaborazione e trasparenza. Il giudizio di oggi conferma la correttezza di chi ha agito, nei vari ruoli, per la cura del patrimonio di Santa Croce e riconosce la rilevanza dell’attività sempre proficua dell’Opera”, si legge in una nota dove si ricordano i 23 milioni destintati tra il 2002 e il 2022 per interventi di restauro e di manutenzione, ordinaria e straordinaria e viene rinnovata la vicinanza alla famiglia del turista spagnolo, che non si era costituita parte civile perché risarcita con oltre due milioni di euro prima dell’inizio del processo.
Parole analoghe a quelle dell’ex presidente Sanesi: “È grande la soddisfazione per una sentenza che rende giustizia all’impegno dell’Opera di Santa Croce e di chi l’ha guidata privilegiando sempre la cura attenta del complesso monumentale, un patrimonio straordinario, luogo di accoglienza per visitatori che provengono da tutto il mondo. Il mio pensiero continua ad andare alla famiglia di Daniel Testor Schnell ed è vivo il dolore per quanto accaduto. La struttura dell’Opera ha dimostrato una compattezza e una tenuta straordinaria nel corso di questi anni che sono stati per me un supporto professionale ed umano insostituibile e a tutti loro va il mio più sentito ringraziamento”.