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Cronaca
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Blitz delle Fiamme Gialle contro il riciclaggio, 8 arresti

21 marzo 2023 | 13:30
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Blitz delle Fiamme Gialle contro il riciclaggio, 8 arresti
Blitz delle Fiamme Gialle contro il riciclaggio, 8 arresti
Blitz delle Fiamme Gialle contro il riciclaggio, 8 arresti
Blitz delle Fiamme Gialle contro il riciclaggio, 8 arresti

La vasta operazione partita da Policoro ha riguardato anche Firenze. Coinvolti imprenditori agricoli

Sono state eseguite all’alba di oggi, dalla Guardia di Finanza di Policoro 9 misure cautelari a carico di altrettante persone ritenute gravemente indiziate di associazione a delinquere, peculato, riciclaggio ed all’autoriciclaggio.

I fatti sarebbero stati commessi nella provincia di Matera (Policoro e Scanzano Jonico) oltre che in Piemonte, Lombardia, Lazio, Abruzzo e Puglia, anche in Toscana.  Tra le persone sottoposte a misure cautelari, quattro sono finite in carcere, altre quattro ai domiciliari e per una è stata applicata la misura dell’obbligo di dimora nel comune di residenza. Indagate a piede libero altre otto persone.

Gli arresti odierni arrivano al termine di un’indagine coordinata dalla Dda di Potenza da cui sarebbe emerso “un complesso e strutturato meccanismo” che, secondo l’ipotesi accusatoria,” intendeva sottrarre alla futura confisca i proventi delle condotte delittuose già investigate nei confronti dei medesimi soggetti che ruotano intorno all’imprenditore agricolo Aldo De Pascalis, già rinviato a giudizio per vicende connesse al reimpiego di denaro proveniente dalle attività delittuose poste in essere da soggetti facenti parte di un sodalizio criminale operante nell’area metapontina, per acquisire terreni, immobili e macchinari, ed acquistare a nero prodotti ortofrutticoli provenienti da produttori terzi, dissimulandone la reale provenienza ed indicando, quale fonte produttiva, i terreni intestati, o in uso, alla propria azienda agricola”.

L’attività d’indagine si è sviluppata su tutto il territorio nazionale pur avendo, la presunta attività illecita, il suo fulcro nella ‘fascia jonica lucana”.

Le indagini hanno evidenziato “come fossero in atto, nonostante pregressi provvedimenti di sequestro di compendi aziendali di Aldo De Pascalis , condotte delittuose finalizzate all’avvenuta, persistente e sistematica spoliazione patrimoniale di tali aziende in danno dell’amministrazione giudiziaria incaricata della gestione dell’azienda agricola De Pascalis (già sottoposta a sequestro da parte del tribunale di Potenza dal 12 maggio 2021, a seguito di un’altra indagine).

I reati contestati sarebbero avvenuti, secondo la procura, attraverso la distrazione di risorse finanziarie provenienti da erogazioni Agea e di pertinenza della azienda agricola amministrata De Pascalis; la sistematica ingerenza nei processi decisionali afferenti la produzione, la commercializzazione e la gestione dell’azienda agricola amministrata, mediante condizionamenti operati dai De Pascalis nei confronti delle sue maestranze; la sottrazione di ingenti volumi di prodotti ortofrutticolo destinati ad illegittima commercializzazione, mediante il coinvolgimento attivo di maestranze “infedeli”; il trasferimento di utili di pertinenza della azienda agricola amministrata De Pascalis che, invece, venivano trasferiti alla ‘Società agricola Dea Frutta S.r.l.”, società riconducibile alla moglie di Aldo De Pascalis. Questa pratica sarebbe avvenuta mediante il coinvolgimento di venditori/posteggianti compiacenti, operanti su numerosi mercati ortofrutticoli nazionali, fra cui Milano, Torino, Firenze, Guidonia Montecelio e Pescara, i quali sottraevano quote rilevanti di ricavi per incassarne il quantum con consegne di somme in contanti extra-conto, che denominavano “cagnotta”, termine da cui ha preso il nome l’operazione della Dda di Potenza.

“Tali condotte -spiega la procura-, hanno cagionato il progressivo depauperamento del patrimonio dell’azienda agricola sottoposta ad amministrazione giudiziaria, esponendola concretamente ad un rischio di dissesto finanziario che l’avrebbe condotta al fallimento”.

E’ stato eseguito  anche il sequestro dei compendi aziendali di due aziende agricole, compresi terreni, beni mobili e disponibilità finanziarie riconducibili alla famiglia De Pascalis.