Ai domiciliari continua a sfruttare le badanti e finisce in carcere




Il gip ha disposto l’inasprimento della misura cautelare
Sono durati meno di due settimane gli arresti domiciliari disposti dal gip, nei confronti del promotore dell’associazione a delinquere che aveva creato un hub dell’immigrazione clandestina nel territorio senese, che ora è finito in cella.
Come noto nella mattinata del 6 marzo scorso, era stato condotto un vasto intervento di polizia coordinato dalla procura volto a disarticolare un sodalizio radicato nella cittadina di Chianciano Terme dedito tra l’altro ad agevolare la permanenza di stranieri irregolari sul territorio dello Stato.
L’intervento, condotto nelle province di Siena, Firenze, Arezzo, Mantova, L’Aquila e Viterbo aveva visto impiegati oltre 100 militari del Corpo e si era concluso, oltre che con l’esecuzione delle misure cautelari personali, anche con il sequestro delle quote societarie della società utilizzata per offrire prestazioni lavorative e la nomina di un amministratore giudiziario in grado di farne proseguire la gestione. L’attività nel suo complesso ha permesso di rinvenire e sottoporre a sequestro copiosa documentazione contabile ed extracontabile, somme contanti detenute in buste destinate al pagamento degli stipendi delle badanti impiegate in nero, telefoni cellulari, personal computer.
In sede di esame del materiale cartaceo acquisito e di riscontri sul territorio, al fine di cristallizzare le posizioni delle badanti impiegate i finanzieri della Tenenza di Montepulciano hanno rilevato che, noncurante della misura restrittiva disposta, in particolare del divieto di intrattenere comunicazioni, con qualsiasi modalità, con soggetti diversi da quelli stabilmente conviventi e dell’avvocato difensore e del sequestro delle quote societarie con affidamento ad un amministratore giudiziario, A.S. 44 anni originario della provincia di Napoli ma da tempo residente nella piccola cittadina termale, ritenuto a capo dell’associazione a delinquere, non aveva per nulla interrotto la sua attività lavorativa durante la permanenza ai domiciliari comportandosi come se nulla fosse accaduto. Dal portale Fatture e Corrispettivi i finanzieri hanno potuto rilevare che già all’indomani dell’esecuzione della misura si era fatto “parte diligente”, benchè destituito dalla carica di amministratore, di richiedere il pagamento a quattro famiglie, mediante emissione di 4 distinte fatture per un totale di oltre 2500 euro, del corrispettivo dell’attività lavorativa svolta dalle badanti in favore degli anziani congiunti.
Non basta, durante il periodo di detenzione ai domiciliari A.S. aveva anche inviato una mail al commercialista della società chiedendo di procedere al licenziamento di oltre 150 unità lavorative già assunte e nel contempo ad assumerne una nuova. La mail acquisita dai finanzieri di Montepulciano ed inviata in procura ai fini dell’aggravamento della misura, ha rappresentato il punto di non ritorno che ha indotto in ultima analisi il gip ad emettere un provvedimento ulteriore, che ha disposto che l’uomo fosse messo in carcere.