
La famiglia del giovane toscano intende rivolgersi alla Corte europea dei diritti dell’uomo
Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Roma ha accolto la richiesta di archiviazione. Non sarebbero sospette, quindi, le circostanze nelle quali è morto Federico Carnicci, operaio di 27 anni che viveva tra Santa Croce sull’Arno e Fucecchio, scomparso a Roma il 7 luglio 2015 e trovato morto nel Tevere una decina di giorni dopo.
La famiglia chiedeva nuove indagini sulla morte del ragazzo e non è disposta a fermarsi, ma intende rivolgersi alla Corte europea dei diritti dell’uomo.
Il Gip ha ritenuto poco credibile che il ragazzo sia stato spinto in acqua o sia stato trascinato per molti metri. Anche se non esclude che qualcuno potrebbe aver consegnato una ricostruzione errata ai carabinieri al momento della denuncia di scomparsa. Federico, quindi, sarebbe entrato nel fiume da solo, magari in uno stato di alterazione.