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Cronaca
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Badanti ricattate per il permesso di soggiorno, tre arresti

13 marzo 2023 | 12:30
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Badanti ricattate per il permesso di soggiorno, tre arresti

Scoperta organizzazione criminale: tariffario per i servizi ai migranti irregolari

Avevano messo su un vero e proprio ‘hub’ per il favoreggiamento e lo sfruttamento dell’immigrazione clandestina: tramite una società operante nel settore dell’assistenza alla persona, collocavano illecitamente numerose badanti sul territorio toscano ricattandole per ottenere il permesso di soggiorno. A smantellare questa organizzazione, con a capo una società di Chianciano Terme, la Guardia di finanza al termine di un’operazione coordinata dalla Procura di Siena che ha visto impegnati oltre 100 militari nelle province di Siena, Firenze, Arezzo, Mantova, L’Aquila e Viterbo. Una società sequestrata, tre arresti, otto denunce e 14 perquisizioni il bilancio complessivo.

Generico marzo 2023

L’attività di polizia giudiziaria coordinata dal Procuratore Nicola Marini e dal Sostituto Siro de Flammineis e condotta attraverso intercettazioni telefoniche e telematiche, accertamenti bancari, riscontri presso varie Questure, oltre a pedinamenti documentati da video e foto di indagati e lavoratori, ha permesso di scoprire l’esistenza di un gruppo criminale strutturato dedito al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e all’impiego di personale non in regola con il permesso di soggiorno, con più di 350 stranieri coinvolti.  La società offriva un vero e proprio tariffario ai migranti irregolari, che variava dai 50 ai 4000 euro a seconda del servizio illecito offerto: falsa busta paga, dichiarazione di ospitalità, assunzione fittizia o altro ancora. Dalle indagini è emerso, ad esempio, come siano stati trattenuti 700 euro su mille di stipendio ad una badante georgiana, con la minaccia di negarle il permesso di soggiorno.

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A fianco del promotore dell’organizzazione due stretti collaboratori, uno con funzioni amministrative, l’altro con funzioni più operative, un procacciatore di badanti di nazionalità georgiana operante nella zona di Empoli, con il compito di reperire le donne per conto dei sodali e un faccendiere che si occupava del loro smistamento sul territorio. Sono stati individuati inoltre due cittadini di origine africana che ‘piazzavano’ i servizi illeciti resi dal sodalizio presso loro connazionali

L’inizio delle indagini risale ai primi mesi del 2021 dopo una serie di approfondimenti condotti dai militari della Tenenza di Montepulciano nel territorio della Valdichiana senese su input informativi del Comando provinciale di Siena. Nel mirino una società di Chianciano Terme dove i 30mila euro ricevuti come misura di sostegno grazie al Decreto Liquidità erano stati infatti in parte distratti per essere utilizzati direttamente dall’amministratore per spese personali, (l’acquisto di un televisore, di cellulari, di abiti, per fare la spesa al supermercato o andare a cena fuori). Dal controllo saltò fuori anche un enorme numero di lavoratori extracomunitari, 103, ma solo per 14 veniva emessa regolare busta paga. Questo aspetto insieme alla circostanza che il personale dipendente, formalmente assunto ma non retribuito, avesse in corso richieste di rilascio/rinnovo di permesso di soggiorno, destò il sospetto che le buste paga fossero state create per fini diversi dalla certificazione di prestazioni lavorative. Sospetti rivelatisi più che fondati: da qui poi l’accelerazione che ha portato agli arresti degli ultimi giorni.