No al rigassificatore: la protesta a Piombino

Contestati sindaco e presidente della Regione

In duemila hanno invaso Piombino, provenienti dalla Toscana e da tutta Italia per dire il loro “no al rigassificatore” nel porto della città e contro il fossile.

In una Piombino blindata dalle forze dell’ordine, con strette misure di sicurezza, il corteo ha preso il via dal cavalcavia delle acciaierie in largo Caduti sul Lavoro e si è diretto in piazza Bovio, dove si sono volti gli interventi.

La manifestazione di protesta era organizzata dal fronte No rigass No Gnl e Campagna fuori dal fossile insieme ai gruppi del no al rigassificatore di Piombino.

“Per la giustizia climatica – Liberiamoci dal fossile e dalle opere inutili: no rigassificatori, no trivelle, no gasdotti”, gli slogan del corteo, accompagnato da musica, tamburi e fischietti.

Presenti anche l’Unione sindacale di base e appartenenti ai Cinque Stelle, oltre che Rifondazione comunista e Verdi Sinistra, Sinistra Italiana, Potere al Popolo e i Carc.

Tra gli striscioni c’era anche quello dei familiari delle vittime della strage di Viareggio  e uno della Federazione anarchica a sostegno di Alfredo Cospito, in sciopero della fame contro il 41 bis.

Contestati il sindaco di Piombino Francesco Ferrari, il presidente della Regione Eugenio Giani e la premier Giorgia Meloni.