I lupi tra le case nell’aretino

In pericolo gli animali domestici

E’ ancora allarme lupi nell’aretino.  

A dare notizia degli avvistamenti a Rigutino e Frassineto è lo stesso Comitato emergenza lupo con una nota, sui social, tra il serio e il faceto. 

Due bambini rigutinesi di 10 anni che vivono a cavallo tra Via Nocetella e Via Selvetella, tramite WhatsApp si scambiano le foto dei lupi che si aggirano intorno alle loro case. Sono un po’ preoccupati e pubblicano queste immagini anche nelle chat con i compagni di scuola; tra loro c’è chi condivide il senso di disagio, ma anche alcuni che non ci credono o banalizzano fino ad arrivare a prenderli in giro. Si sa, i bambini possono essere veramente tremendi – si legge – ma i due piccoli sono preoccupati per i loro animali domestici, ormai lo sanno che le recinzioni intorno alle loro abitazioni non possono tutelare gli animali di casa dai lupi. In realtà non possono tutelare neppure gli stessi bambini, ma loro non lo sanno e confidano nella lungimiranza dei genitori, che sono stati informati che il rischio è basso, e che va tutto bene. Se il rischio è basso, vuol dire che non esiste… Del resto chi ha costruito le loro case, ma anche quelli delle generazioni precedenti non si sono mai posti il problema dell’infestazione da lupi: in altre epoche storiche nella Val di Chiana i lupi non ci sono mai stati mai. Certo, a quei tempi le persone erano consapevoli del fatto che le predazioni potevano comportare fame e morti e proprio per questo avevano confinato i lupi nel fitto delle foreste, lì l’uomo non c’era ed il lupo poteva condurre la sua vita  da lupo”.

gallina gatto

“Elena Gallorini invece – si aggiunge – abita a Frassineto, un’altra zona “wolf free” fino a qualche mese fa. Elena ci racconta di come oggi la sua gallina Miranda sia sopravvissuta ad un duplice attacco di un lupo vicino alla sua abitazione, le compagne di Miranda invece non ce l’hanno fatta. La sua famiglia alleva le galline dal 1979, e per più di 40 anni questi animali hanno fatto la stessa vita: venivano messe in libertà al mattino, per poi chiuderle al sicuro dalla volpe quando il sole cominciava a calare. Nelle nostre zone funzionava così, fino a quando ci hanno imposto il lupo e ci hanno costretto ad accettarlo.

 

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