Al sicuro su internet |
Cronaca
/

La fantasia del truffatore è fervida, ogni giorno nuove “trappole”: come riconoscerle e difendersi?

26 febbraio 2023 | 10:00
Share0
La fantasia del truffatore è fervida, ogni giorno nuove “trappole”: come riconoscerle e difendersi?

Al telefono mai pronunciare il si, su internet mai aprire link

Truffe telefoniche e via internet: cosa sono e come difendersi?

Le truffe, sia esse telefoniche o via internet, hanno un unico obiettivo: rubare dati personali (password di accesso alle piattaforme di homebanking, o codici segreti della carta di credito, per esempio) per poi utilizzarli in rete al fine di sottrarre denaro alla vittima. Le fantasia del truffatore è fervida nell’inventare ogni giorno nuove forme di truffa ma l’obiettivo è sempre lo stesso: riuscire ad impossessarsi del denaro della vittima.

Questa settimana con la collaborazione dei gestori della pagina Fb di @alsicurosuinternet proviamo a vedere quali sono le truffe, telefoniche e via internet, più comuni e come fare a difendersi.

Il fatidico “si”

No, non è quello che si pronuncia all’altare ma quello che cercano di estorcere call center, spesso abusivi. Si tratta delle fastidiose telefonate nelle quali l’interlocutore dall’altro capo del filo si dichiara pronto ad offrirti promozioni o sconti molto convenienti. Nel caso dovessi essere interessato a scoprire una di queste offerte, presta molta attenzione alle risposte che darai perché potresti cadere nella cosiddetta “truffa del si”. È un meccanismo piuttosto semplice: si riceve una chiamata su fisso o su cellulare e l’operatore dall’altro capo del telefono comincia a porre una serie di domande, volutamente generiche, sperando che ad una di queste la vittima designata risponda “si!”

Se la vittima cade nella trappola e pronuncia il fatidico si tramite un lavoro di montaggio audio, quel si verrà aggiunto come risposta alla domanda – mai ricevuta dalla vittima – con la quale l’operatore del call center chiede se l’interlocutore vuole concludere il contratto o accettare la promozione.

A quel punto il contratto sarà concluso anche contro il volere della vittima.

Ma ricorda che hai sempre quattordici giorni per recedere dal contratto secondo le norme del Codice del Consumatore.

Il phishing

Una delle tecniche più utilizzate in rete dai truffatori per carpire informazioni dalle proprie vittime e utilizzarle poi per sottrare loro denaro è il phishing, slang inglese con il quale si definiscono le tecniche anche molto sofisticate con le quali criminali informatici si appropriano di dati finanziari riservati della vittima. Il phishing tramite virus. Se ricevi un messaggio che ti avverte di un’anomalia sul tuo conto o sulla tua carta di credito prima di cliccare sul link concediti qualche secondo di tempo per riflettere e leggere con attenzione la stringa che trovi sul messaggio: vedrai che è una stringa strana nella quale non è contenuto alcun elemento che possa far risalire al sito internet del presunto mittente e tanto meno della tua banca. Quella stringa che contiene il link può essere pericolosa: se aperto, il link avvia l’installazione di un virus senza che l’utente possa accorgersene, e nel contempo rimanda ad una pagina web, in tutto simile a quella della banca, dove l’utente è chiamato ad inserire i propri codici personali. A quel punto, il virus comincia a registrare tutti i dati e il truffatore ha a disposizione gli strumenti per sottrarre alla vittima il denaro. Il phishing tramite sms o smishing. Si tratta di una forma di phishing meno evoluta rispetto al phishing tramite virus. In questo caso il truffatore non cerca di installare un virus sul dispositivo della vittima designata ma semplicemente, attraverso l’invio di mail o sms che imitano, nella grafica e nel contenuto quelli legittimi di banche o istituti di credito e ipotizzando falsi tentativi di frode sul conto o sugli strumenti di pagamento della vittima, cerca di convincerla a collegarsi ad un sito che appare in tutto simile a quello della banca o dell’istituto di credito del quale la vittima è cliente e ad effettuare il “login” inserendo i propri codici personali (queste operazioni vengono definite “fake login”). In realtà, la vittima non ha effettuato l’accesso al sito della propria banca ma ha semplicemente inserito le proprie informazioni riservate su un server controllato dal truffatore che potrà utilizzare i dati per acquistare beni o trasferire somme di denaro.

Se ricevi un messaggio che ti avverte di un’anomalia sul tuo conto o sulla tua carta di credito non collegarti al sito della tua banca dal link contenuto nel messaggio ma collegati tramite il tuo browser internet.

Come difendersi?

Tutti i truffatori cercano di far leva sulle emozioni della vittima prospettando situazioni di pericolo per evitare le quali la vittima deve agire in fretta e senza fare domande.

L’operatore della tua banca o della finanziaria presso la quale hai acceso un prestito risponderà alle tue domande e ti consentirà di verificare sempre; il truffatore, invece, tenterà di metterti pressione e di aumentare la pressione man mano che passano i minuti.

Allora: prenditi sempre qualche minuto per riflettere e decide con calma.

Leggi con attenzione le stringhe e i link allegati ai messaggi o alle mail che hai ricevuto.

Non collegarti mai al sito della tua banca attraverso stringhe o link ricevuti via mail o sms ma collegati sempre dal tuo browser digitando l’indirizzo della pagina web ove è allocato il sito.