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Uccise un connazionale a Grosseto: uscito dal carcere la questura di Firenze dispone l’espulsione e lo rimpatria in Albania

27 gennaio 2023 | 14:30
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Uccise un connazionale a Grosseto: uscito dal carcere la questura di Firenze dispone l’espulsione e lo rimpatria in Albania

Portato dalla polizia all’aeroporto di Pisa e imbarcato su un volo

Espulso da Firenze un 42enne albanese responsabile di omicidio: è il terzo cittadino straniero ad essere espulso in 48 ore dall’ufficio immigrazione della questura di Firenze.

L’uomo era detenuto al carcere Mario Gozzini, per scontare una pena di 14 anni.

L’omicidio si è verificato nel 2008 a Grosseto, secondo le ricostruzioni del tempo la vittima, un connazionale albanese, era stata accoltellata alla gola al culmine di una lite, vicino a una sala giochi nel centro città.

L’aggressore era stato rintracciato poco dopo sporco di sangue dagli agenti della polizia di Stato, mentre il connazionale di 24 anni era morto a seguito della ferita riportate.

Il 42enne sarebbe uscito proprio ieri dal carcere, ma il questore della provincia di Firenze Maurizio Auriemma, prima di tale data, a seguito dell’ottenimento del lasciapassare da parte delle autorità consolari albanesi, ha dato esecuzione all’ordinanza della misura alternativa dell’espulsione dal territorio nazionale emessa dal tribunale di sorveglianza di Firenze, in quanto l’uomo è ritenuto socialmente pericoloso.

Il cittadino straniero, è stato quindi accompagnato della polizia di Stato all’aeroporto di Pisa e scortato a bordo dell’aereo da personale specializzato fino al suo paese di origine.

Qui è stato consegnato alle autorità di polizia locali con il divieto di rientrare in Italia per i prossimi 10 anni, se non vuole finire nuovamente in carcere.

Nei giorni scorsi la polizia di Stato ha eseguito tre diverse misure cautelari in carcere con le quali il tribunale di Firenze su richiesta della procura della Repubblica del capoluogo toscano,  ha disposto l’aggravamento dei altri provvedimenti della stessa natura già emessi a suo tempo nei confronti degli indagati. Il primo a finire nella rete della sezione Catturandi della Mobile di Firenze è stato un cittadino rumeno di 36 anni, che nei giorni scorsi era stato sorpreso a violare il divieto di avvicinamento del giudice, alla compagna. Secondo quanto ricostruito, durante l’episodio avvenuto alcuni giorni fa, nella zona di Rifredi, il 36enne, in evidente stato di ebbrezza alcolica avrebbe colpito la donna con una testata in pieno volto procurandole la frattura del setto nasale con una conseguente prognosi di 30 giorni. Il secondo degli indagati, un cittadino nigeriano di 33 anni, recentemente scarcerato, ma già sottoposto all’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria – ripetutamente violato – poche settimane fa si sarebbe reso protagonista dell’ennesimo episodio criminoso. Nello specifico il 33enne è stato denunciato per il reato di ricettazione e di resistenza a pubblico ufficiale, pertanto il giudice, evidenziandone l’incapacità di autoregolamentazione, ha ritenuto opportuno l’aggravamento della misura cautelare nei suoi confronti.   Stessa storia per un cittadino tunisino di 50 anni che, già a suo tempo indagato per reati contro il patrimonio, era stato sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di firma, mentre la misura era in piena esecuzione, il cittadino straniero è stato sorpreso poco dopo aver borseggiato un’altra vittima del proprio cellulare.