Inchiesta keu, la Cgil vuole costituirsi parte civile

In cerca della verità, per “far si che un fenomeno isolato non assuma caratteri di strutturalità”
“La corretta e celere individuazione delle responsabilità è il modo migliore di salvaguardare un distretto fondamentale per l’economia della nostra regione, che è composto da circa 600 aziende e da oltre 8mila addetti”. Per questo, la Cgil della Toscana intende avanzare la richiesta di costituirsi parte civile nel processo keu nell’udienza preliminare del prossimo 4 aprile.
Per la Cgil, “si tratta di un atto finalizzato innanzitutto a contribuire alla ricerca della verità, perché l’accertamento della verità rappresenta per noi il modo migliore per rafforzare gli anticorpi di una comunità, per far sì che un fenomeno isolato non assuma caratteri di strutturalità, che si contrasti tempestivamente qualsiasi spazio alla possibilità di infiltrazione della criminalità organizzata nei settori produttivi del territorio toscano, salvaguardando al contempo il contesto ambientale e il diritto delle lavoratrici e dei lavoratori a operare in un quadro di sicurezza per la loro salute per un lavoro in pienezza di diritti.
Paghi chi ha inquinato, a livelli diversi rispetto alle responsabilità. Lavoratori, pensionati e cittadini hanno già dato anche troppo”. La Cgil ricorda anche che “Abbiamo presentato alcuni mesi fa alcune proposte per uscire da questa vicenda avanti e positivamente. Un documento con 10 punti su cui continueremo, in parallelo alla vicenda giudiziaria, il confronto tra Istituzioni e Parti sociali”.