Stupro di gruppo: arrestato il calciatore del Livorno Mattia Lucarelli

Vittima una studentessa americana che sarebbe stata portata in una casa a Milano e costretta ad avere rapporti

E’ finito agli arresti domiciliari Mattia Lucarelli, calciatore 23enne del Livorno, che milita in serie D, figlio dell’ex attaccante Cristiano, che ha giocato sia nella squadra amaranto che nel Parma, Atalante e Valencia.

Con Lucarelli è finito in manette anche il tesserato Federico Apolloni. 

Entrambi sono accusati di stupro di gruppo, vittima una studentessa americana.

Ad eseguire la misura cautelare disposta è stata la polizia di Milano, città dove si sarebbe consumata la violenza asessuale nel marzo dello scorso anno.   

Da quanto ricostruito dalla squadra mobile lombarda, coordinata dalla procura, la giovane statunitense al termine di una serata trascorsa in discoteca con delle amiche, aveva accettato un passaggio in auto da cinque giovani che, invece di riaccompagnarla a casa, l’avrebbero condotta in un una casa in centro dove, poi, sarebbe stata costretta  a subire rapporti sessuali, in particolare, dai due finiti ai domiciliari.

L’Unione Sportiva Livorno 1915 prende atto del provvedimento cautelare assunto dalla procura della Repubblica di Milano nei confronti dei tesserati  – si spiega in una nota – e, nel rispetto del lavoro degli organi inquirenti, resta in attesa che venga fatta chiarezza sull’episodio auspicando nell’estraneità di Federico e Mattia rispetto agli addebiti contestati”.

“Mattia Lucarelli ha giocato anche nel Viareggio, nella stagione sportiva 2017/2018 in serie D,  all’epoca in cui ero presidente – le parole dell’avvocato Cristiano Baroni – Era davvero un ragazzino, ma era già un atleta molto professionale e serio, si vedeva che aveva doti. Mai avuto problemi nel gruppo ed era benvoluto da tutti, per me un “bonaccione”. Lo ricordo soffrire in diretta tv durante un ritiro per la tragica alluvione che colpì  la sua città qualche anno fa. Speriamo che le accuse si rivelino infondate e che dimostri la sua estraneità”.

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