L'aggressione |
Cronaca
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Detenuto con problemi psichiatrici ferisce un agente al carcere di Massa

18 gennaio 2023 | 14:00
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Detenuto con problemi psichiatrici ferisce un agente al carcere di Massa

Il Sappe: “Prevedere la riapertura degli opg sarebbe una soluzione”

Ancora un fatto violento all’interno delle carceri toscane: questa volta a Massa

Francesco Oliviero, segretario regionale per la Toscana del sindacato Sappe racconta quanto avvenuto ieri, 17 gennaio: “Questa volta è il personale ad essere stato aggredito. Nel pomeriggio di ieri, un detenuto con problemi  psichiatrici ha avuto una colluttazione con due ristretti del reparto infermeria. L’ispettore di sorveglianza, intervenuto sul posto, ha disposto di fare accompagnare il detenuto in infermeria per farlo visitare dal medico. Il detenuto, mentre scendeva le scale, ha colpito e l’ispettore alla testa provocandogli una ferita. Solo grazie al professionale intervento del personale di polizia penitenziaria si è evitato il peggio. La situazione è insostenibile, l’istituto di Massa essendo una casa di reclusione non dovrebbe gestire detenuti con problemi psichiatrici. Al collega contuso va la mia solidarietà e l’augurio di una pronta guarigione”.

Anche Donato Capece, segretario generale del Sappe, esprime solidarietà al poliziotto contusi a Massa ed è impietoso nella sua denuncia: “Cambiano governi, ministri della Giustizia e capi del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, ma non cambia l’indifferenza verso le violenze che quotidianamente subisce la polizia penitenziaria: aggressioni, colluttazioni, ferimenti contro il personale, così come le risse ed i tentati suicidi, sono purtroppo all’ordine del giorno. Ma sembra che a nessuno freghi nulla”.

“Importante e urgente – prosegue – è invece prevedere un nuovo modello custodiale. È infatti grave che la recrudescenza degli eventi critici in carcere si è concretizzata proprio quando sempre più carceri hanno introdotto la vigilanza dinamica ed il regime penitenziario ‘aperto’, ossia con i detenuti più ore al giorno liberi di girare per le Sezioni detentive con controlli sporadici ed occasionali della Polizia Penitenziaria. Non è certo lasciandoli ore a far nulla nelle celle e nei corridoi delle Sezioni che si favoriscono condizioni di trattamento e rieducazione come prevede la nostra Carta costituzionale. È necessario intervenire con urgenza per fronteggiare le costanti criticità penitenziarie.

Per Capece “servono interventi urgenti e strutturali che restituiscano la giusta legalità al circuito penitenziario intervenendo in primis sul regime custodiale aperto. La via più netta e radicale per eliminare tutti questi disagi sarebbe quella di un ripensamento complessivo della funzione della pena e, al suo interno, del ruolo del carcere: certo non indulti o amnistie. Espellere gli stranieri detenuti in Italia, per fare scontare loro la pena nelle carceri dei Paesi di origine, potrebbe già essere una soluzione, come anche prevedere la riapertura degli ospedali psichiatrici giudiziari dove mettere i detenuti con problemi psichiatrici, sempre più numerosi, oggi presenti nel circuito detentivo ordinario. La polizia penitenziaria è veramente stanca di subire quotidianamente gratuite violenze per l’incapacità di una Amministrazione che non riesce ad intercedere ai livelli politici competenti, anch’essi sicuramente non esenti da gravi responsabilità”ì”.