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Bufera sulla Regione per la nomina fra i revisori dei conti di un professionista imputato in un processo per concorso esterno in associazione mafiosa

8 gennaio 2023 | 20:00
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Bufera sulla Regione per la nomina fra i revisori dei conti di un professionista imputato in un processo per concorso esterno in associazione mafiosa

J’accuse di Toscana 2030 che chiede le dimissioni della giunta Giani. Mazzeo: “Procedura per sorteggio, non di carattere politico”

Bufera in Regione per la nomina di un revisore dei conti. A sollevare la questione è Toscana 2030 dopo la nomina da parte della giunta di un  un professionista imputato in un processo a Catanzaro fra i revisori di conti dell’ente.

“Si tratta di Antonio Gedeone – dice Toscana 2023 – Quel nome ha subito suscitato malumori in Consiglio, nel silenzio della giunta, e il perché presto detto: il professionista scelto per esercitare il “controllo in materia di contabilità pubblica e finanza” è al centro dell’inchiesta Alibante condotta dalla procura antimafia di Catanzaro che ha scoperchiato l’anno scorso un giro di infiltrazioni mafiose nel medio Tirreno catanzarese, terra d’origine di Gedeone, che nelle carte compare nel ruolo di indagato e ora imputato, insieme al fratello, nel processo che si sta celebrando nell’aula bunker di Catanzaro. Le accuse per il contabile che vive a Cortona sono di concorso esterno in associazione mafiosa e trasferimento fraudolento di valori, aggravato dall’agevolazione mafiosa. La procura, definisce Gedeone lo “storico prestanome” del boss Bagalà, essendo stato amministratore delle due srl calabresi al centro dell’inchiesta Calabria Turismo e Sole, anche se il commercialista sostiene di aver lasciato l’incarico prima dell’interdittiva antimafia. Su questo sarà l’esito del processo a valere, ma intanto in Regione regnano imbarazzo e sospetti”.

“In consiglio regionale l’opposizione – prosegue Toscana 2030 – attacca chiedendo come sia stato possibile che nella selezione dei candidati non si sia tenuto conto dei carichi pendenti e che dal sorteggio sia poi saltato fuori proprio quel nome, quando la Toscana è sprofondata a causa delle infiltrazioni mafiose sullo smaltimento illecito dei rifiuti. C’è anche un tema di conflitto di interessi potenziale. Il 19 dicembre Gedeone dichiarava alla Regione di non detenere nomine ricevute direttamente dalla Regione. Ed è vero, se nonché nella stessa dichiarazione comparivano incarichi in enti e aziende regionali, che sarebbe il requisito dell’incompatibilità. Il commercialista è nel collegio sindacale della Sds Senese, Sds Alta Valdelsa, in quello dei revisori dell’Asp Istituto Casa Famiglia di Siena e revisore unico dell’Asp San Donato di Pescia. Sigle che fanno parte del sistema sociosanitario integrato regionale. Il suo coinvolgimento nell’inchiesta aveva spinto la Dda diretta da Nicola Gratteri a richiedere una interdittiva dalle cariche sociali che la procura ha poi disposto e poi ritirato. Così Gedeone è tornato a esercitare restano prima indagato a piede libero e poi imputato a processo per mafia. E dunque revisore per la Regione”.

“Giani – concludono – si deve dimettere e con lui tutta la giunta”.

Sul tema interviene per l’istituzione il presidente del consiglio regionale Antonio Mazzeo: “In relazione alla nomina del collegio dei revisori della Regione Toscana si precisa che la stessa è avvenuta secondo quanto stabilito dalla legge 40/2012. L’avviso pubblico per la formazione dell’elenco dei candidati alla nomina si è chiuso in data 23 settembre e gli uffici del consiglio regionale hanno quindi proceduto all’istruttoria per la verifica dei requisiti e di eventuali incompatibilità ai sensi della legge regionale 5/2008. A seguito di tale verifica cinque nominativi sono stati esclusi per assenza di requisiti e 68 sono risultati idonei andando a costituire l’elenco approvato poi dal consiglio regionale con la deliberazione 94 del 22 novembre. Nella seduta del 6 dicembre scorso, infine, i 68 idonei sono stati estratti a sorte andando a compilare una graduatoria dalla quale i primi tre estratti sono stati nominati revisori”.

Non si tratta in alcun modo di una nomina di carattere politico o che può essere imputata ad alcun partito come oggi riportano strumentalmente alcuni organi di stampa – spiega il presidente del Consiglio Regionale Antonio Mazzeo – ma di un procedimento di natura del tutto tecnica di fronte al quale la politica non ha, né può avere, alcun elemento di discrezionalità se non procedere a un sorteggio pubblico. Tutti i passaggi si sono svolti in modo assolutamente trasparente coinvolgendo come da regolamento l’intero Consiglio fino al sorteggio avvenuto in aula e, come sempre accade a fronte di ogni nomina, a seguito di approfondite istruttorie da parte degli uffici competenti. In ogni caso, per scrupolo e per garantire ancora di più la massima tutela dell’ente, ho già chiesto che venga fatta una ulteriore verifica tecnica per ribadire l’assoluta correttezza di una nomina che, ripeto, non ha alcun carattere di natura politica“.