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Vende l’orologio di lusso ma la banca non si accorge che l’assegno circolare è falso: ora dovrà risarcirlo

27 dicembre 2022 | 14:30
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Vende l’orologio di lusso ma la banca non si accorge che l’assegno circolare è falso: ora dovrà risarcirlo

Questa la decisione dell’arbitro di Bankitalia sul caso del professionista versiliese che aveva messo in vendita sul web il suo prezioso cronografo di marca

Vende il suo orologio di lusso in cambio di un assegno circolare clonato dopo le rassicurazioni della banca emittente, che ora, però, dovrà risarcirlo interamente.

Lo scorso anno l’uomo era rimasto vittima di una ‘banda degli orologi‘, poi sgominata dalla magistratura fiorentina, che agiva in varie modalità, dalla rapina al furto, alle truffe. Un’organizzazione ramificata che aveva agito in tutta la Toscana e non solo e per la quale sono in corso i vari procedimenti penali. Nel settembre del 2021 un 50enne originario della lucchesia aveva messo in vendita sul web, su siti specializzati, un orologio di lusso di sua proprietà, fissando il prezzo a 10500 euro.

Dopo alcuni giorni era stato contattato da un signore che si diceva interessato all’acquisto. La trattativa è proseguita ed è stato stabilito il prezzo definitivo: 10mila euro. A quel punto il professionista della Versilia ha chiesto alla sua banca quale mezzo scegliere per chiudere l’affare in tutta sicurezza e gli è stato consigliato l’assegno circolare bancario. Viene fissato l’incontro, dopo un paio di giorni, e l’acquirente si presenta con l’assegno circolare richiesto. Al venditore era stato anche consigliato, sempre per maggiore sicurezza, di chiamare la banca emittente davanti all’acquirente prima di consegnare l’orologio. E così ha fatto l’uomo, ma la fortuna ha girato dalla parte sbagliata favorendo il malintenzionato.

Si legge nella decisione dell’arbitro bancario a cui si è poi rivolto il venditore, dello scorso 27 ottobre, pubblicata di recente: “Un’addetta, messasi a sua volta in contatto telefonico con la banca emittente (intermediario) senza interrompere la conversazione con il ricorrente (ossia rimanendo in linea e in viva voce), gli confermava la piena validità dell’assegno; che, rassicurato in tale modo dalla cosiddetta ‘bene emissione’ del titolo, consegnava l’orologio all’acquirente; che in data 28 settembre 2021, dal riepilogo delle operazioni contabilizzate dall’intermediario, apprendeva che l’assegno circolare era stato reso impagato con causale ‘assegno falso-contraffatto-clonato’, con l’ulteriore addebito di 34 euro per commissioni e spese; che in data 30 ottobre 2021, attraverso i canali social/web di informazione, apprendeva che in seguito ad un’operazione di polizia era stata fermata la ‘banda degli orologi’ a Firenze; che procedeva dunque a denunciare l’accaduto e sporgeva reclamo ad entrambi gli intermediari bancari, che però lo riscontravano negativamente”.

Le banche si chiamano fuori ma il collegio bolognese, competente per territorio, dell’arbitro bancario di Bankitalia è di diverso avviso. Scrive infatti il presidente del collegio Marcello Molinari nelle motivazioni della decisione: “Il Collegio in accoglimento del ricorso dichiara l’intermediario tenuto in favore della parte ricorrente al pagamento dell’importo complessivo di euro 10043, oltre interessi legali dalla data del reclamo. Dispone, inoltre, ai sensi della vigente normativa, che l’intermediario corrisponda alla Banca d’Italia la somma di euro 200 quale contributo alle spese della procedura e alla parte ricorrente quella di 20 euro quale rimborso della somma versata alla presentazione del ricorso”.

L’uomo riavrà i suoi soldi perché in pratica la banca che lo aveva rassicurato sulla bontà dell’assegno non avrebbe agito, secondo Bankitalia, con la dovuta diligenza. Sempre nelle motivazioni delle decisione dell’arbitro bancario ‘non risulta che il procedimento penale abbia avuto seguito’. Probabilmente l’uomo non è stato ancora individuato e ha avuto molta fortuna il giorno dell’acquisto. Ma come si dice: non sempre ride la moglie del ladro. La fortuna non dura mai a lungo.