Reati ambientali, Toscana al sesto posto per denunce e sequestri

Il report di Legambiente
Ecomafie, un giro di affari da 8,8 miliardi di euro all’anno, questo l’inquietante quadro dell’ultimo rapporto di Legambiente presentato il 15 dicembre scorso. In lieve calo (-12%) i reati ambientali commessi nel 2021 ma aumentano gli arresti (+11,9%) . I settori più sviluppati sono quelli del ciclo illegale del cemento e dei rifiuti. La maggior parte dei reati contro l’ambiente viene consumato nel Sud Italia 44%, al Nord spicca la Lombardia con 1.821 reati, pari al 6% del totale nazionale, a livello provinciale maglia nera a Roma, con 1.196 illeciti ambientali, che supera così Napoli. La prima provincia toscana in classifica è Firenze, seguono Livorno e Lucca.
I reati commessi
Ogni giorno vengono commessi 84 reati ambientali, circa 3,5 all’ora, per un volume di affari pari a 8,8 miliardi di euro per le ecomafie. Questa la fotografia che Legambiente mostra nel suo report annuale di chi agisce illegalmente contro l’ambiente in Italia. In toale nel 2021 sono i reati accertati contro l’ambiente sono scesi del 12,3% ma non sotto la soglia dei 30mila illeciti. In tutto sono 30.590. Se i reati scendono di poco, aumentano invece gli arresti che toccano quota 268, registrando un +11,9% rispetto al 2020. Per quanto riguarda gli illeciti amministrativi la quota di contestazioni è di 59.268 in un anno, ovvero quasi 7 all’ora. Protagonista dei reati è come sempre lo strumento della corruzione: 115 le inchieste censite da 16 settembre 2021 al 31 luglio 2022, con 664 persone arrestate, 709 persone denunciate e 199 sequestri. Sono in tutto 14 i comuni sciolti per mafia nel 2021 e 7 nel 2022, a cui vanno aggiunti gli ultimi in ordine di arrivo, Anzio e Nettuno (RM).
Filiere illegali
Il ciclo illegale del cemento nel 2021 è primo nella “classifica” delle filiere illegali con 9.490 reati (31% del totale), seguito da quello dei rifiuti (8.473) che registra anche il maggior numero di arresti, ben 287 (+25,9% rispetto al 2020) e di sequestri (3.745, con +15%) e dai reati contro la fauna (6.215). Impennata dei reati contro il patrimonio boschivo – 5.385 reati tra incendi colposi, dolosi e generici (+27,2%) con una superficie colpita dalle fiamme di oltre 159.000 ettari (+154,8% sul 2020) – e quelli contro il patrimonio culturale con l’aumento dei furti di opere d’arte, che arrivano a quota 603 (+20,4%). I quantitativi di rifiuti sequestrati superano i 2,3 milioni di tonnellate, l’equivalente di 94.537 tir: messi su strada, uno dietro l’altro, formerebbero un serpentone di 1.286 chilometri, che da Reggio Calabria potrebbe spingersi al confine con la Svizzera. Da segnalare i 640.195 controlli eseguiti nel settore agroalimentare e il fatto che tra i nuovi interessi delle ecomafie c’è il traffico illecito degli oli vegetali esausti. Il Conoe stima che ben 15mila tonnellate all’anno sfuggano alla raccolta e al trattamento dei certificati dei consorzi.
Regioni e province
Campania, Puglia, Calabria e Sicilia sono le quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa che subiscono il maggiore impatto di ecocriminalità e corruzione. Qui si concentra il 43,8% dei reati accertati dalle forze dell’ordine e dalle Capitanerie di porto, il 33,2% degli illeciti amministrativi e il 51,3% delle inchieste per corruzione ambientale sul totale nazionale. Tra le regioni del Nord la Lombardia si conferma quella con il maggior numero di illeciti ambientali (1.821 reati, pari al 6% del totale nazionale e 33 arresti). Crescono i reati accertati in Liguria, ben 1.228, che scala cinque posizioni, arrivando al nono posto. A livello provinciale, Roma, con 1.196 illeciti ambientali, scalza nel 2021 dalla prima posizione Napoli (1.058), che viene superata di misura anche da quella di Cosenza (1.060). Di fronte a questo quadro complessivo, c’è da dire che nel 2021 le forze dell’ordine hanno applicato per ben 878 volte i delitti contro l’ambiente (legge 68/2015). 292 i beni posti sotto sequestro per un valore complessivo di oltre 227 milioni di euro. Il delitto in assoluto più contestato è quello di inquinamento ambientale, con 445 procedimenti penali, ma il maggior numero di ordinanze di custodia cautelare è scattato per l’attività organizzata di traffico illecito di rifiuti.
I dati generali in Toscana, e in particolare in Lucchesia e nel Pisano
In Toscana (al sesto posto tra le regioni italiane più interessate al fenomeno) sono stati commessi 1967 reati lo scorso anno, 1848 persone denunciate, 25 arresti, e 14 sequestri, per vari reati legati alla normativa sull’ambiente. A Firenze 411 reati, 409 persone denunciate, 8 arresti e 84 sequestri. A Livorno (26esima) 297 reati, 311 persone denunciate, 1 arresto e 89 sequestri. Terza provincia regionale, Lucca (47esima in classifica generale sulle 108 province italiane monitorate) risultano 177 reati, 184 persone denunciate, nessun arresto e 43 sequestri. Seguono in regione, Siena, Arezzo, Grosseto, rispettivamente 50esima, 56esima, e 57esima posizione. A Pisa (70esima), 99 reati, 70 persone denunciate, 0 arresti e 30 sequestri, nel 2021. Chiudono a livello regionale Massa (74esima), Pistoia (94esima), e Prato (107esima).