
Due sono stati catturati nel pisano
I carabinieri di Pescia hanno individuato ed arrestano – su ordine dell’autorità giudiziaria – tre ulteriori indagati nell’ambito dell’operazione Powder 2 – ed un uomo in flagranza.
I tre si erano sottratti alla cattura il 15 novembre scorso quando, durante l’esecuzione delle undici ordinanze di custodia cautelare emesse da parte del gip del Tribunale di Pistoia nell’ambito dell’operazione “Powder 2” coordinata dalla procura della Repubblica. Gli stessi non vennero trovati nei rispettivi luoghi di dimora. Due, di origine nordafricana, sono stati rintracciati qualche giorno fa a Montecatini Terme e sottoposti rispettivamente alla custodia cautelare nel carcere di Prato ed agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico.
Il terzo, di origine nigeriana, è stato individuato in Santa Croce sull’Arno a seguito di un’articolata attività di localizzazione. Una volta determinato quale fosse l’abitazione, i carabinieri vi hanno fatto ingresso trovando l’indagato in compagnia di un suo connazionale e hanno sottoposto la casa a perquisizione che ha permesso di rinvenire numerose dosi di eroina pronte per la cessione nonché una decina di “ovuli”, ognuno contenente 10 grammi di stupefacente.
Sono stati inoltre sequestrati diversi telefoni cellulari che verranno sottoposti ad approfonditi accertamenti.
La particolarità del confezionamento ad “ovuli” permetteva l’ingerimento dell’involucro con lo stupefacente, consentendo un più agevole occultamento durante il trasporto e rendendone difficile il ritrovamento da parte delle forze di polizia. Tuttavia si tratta di una modalità di trasporto anche altamente pericolosa per il “corriere”, difatti un cattivo confezionamento o la casuale rottura dell’ovulo ingerito può causare intossicazioni acute, spesso letali.
Lo stupefacente sequestrato ai due uomini ammonta ad un totale 135 grammi di eroina, per un “valore di mercato” di quasi 10.000 euro.
I due indagati, tratti in arresto per il reato di detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio in concorso, sono stati portati nel carcere Don Bosco di Pisa a disposizione dell’autorità giudiziaria