Morti in ospedale e nelle rsa per Covid, la procura di Firenze chiede l’archiviazione: “Impossibile evitare i contagi”

Per i pm “La prima e solida barriera soltanto con il vaccino, che nella fase iniziale della pandemia non era ancora disponibile”
Quarantanove morti per Covid in Rsa e ospedali fiorentini tra il 2020 e il 2021: la procura di Firenze ha chiesto l’archiviazione delle denunce presentate. Spetterà, ora, al gip, il giudice delle indagini preliminari, decidere se archiviare o, se, chiedere nuove indagini sui casi.
Il primo fascicolo di inchiesta fu aperto dalla procura nell’aprile 2020, dopo il decesso di una 45enne malata di leucemia.
L’avviso di richiesta di archiviazione per il 49 decessi a seguito del Coronavirus è stato notificato ai familiari.
“La pandemia da Covid 19 è un evento eccezionale, globale che ha determinato decessi e lesioni in tutto il mondo – si legge nelle motivazioni dei pm Vito Berton e Giovanni Solinas -. E’ da considerare alla stregua di una ‘vis maior cui resisti non potest’, ovvero un evento di cosiddetta forza maggiore cui non si può resistere. E’ pacifico che soprattutto nella fase iniziale della pandemia, vista la novità della patologia e la sostanziale mancanza di affidabili evidenze terapeutiche, non vi fossero le linee guida sufficientemente accreditate o pratiche consolidate a cui legare il giudizio di rimproverabilità degli operatori sanitari. Nelle Rsa vi era l’impossibilità per gli addetti di impedire i contatti, vista l’impossibilità di affidare i pazienti alle rispettive famiglie e la difficoltà di reperire i dispositivi di protezione, guanti e mascherine. Non si può affermare con sicurezza che il rispetto delle regole sanitarie avrebbe evitato i contagi, per la notoria incapacità di arginare il virus grazie all’adozione delle misure via via disposte, e per le innegabili lacune scientifiche in argomento” legate “alla difficoltà di fronteggiare le mutazioni del virus (che ancora continua ploriferare a livello globale) e alla pluralità di ondate di contagio che si sono susseguite nel nostro paese e nel mondo”.
“Il virus ha trovato – spiegano i due pubblici ministeri – la prima e solida barriera soltanto con il vaccino,che nella fase iniziale della pandemia non era ancora disponibile”.
Per i deceduti in ospedale la procura di Firenze ritiene che “non si possa ricondurre in termini rigorosi la morte al Covid, non essendo sufficiente il fatto che la persona sia risultata positiva. In qualche caso si è potuto fondatamente asserire, a seguito di autopsia, che la morte del paziente fosse da riconnettere al Covid, seppure senza alcuna certezza granitica, basandosi sulla minima conoscenza della patologia, ma non c’è certezza che abbiano contratto il virus all’interno dell’ospedale e della Rsa per il contatto con il personale”.