Giovani accerchiati e rapinati in centro a Firenze: denunciati cinque minori e un 18enne

Secondo l’accusa sarebbero responsabili di sette episodi avvenuti a febbraio e marzo
Sei ragazzi, tutti residenti nel fiorentino, di cui cinque minorenni, tra i 16 e i 17 anni, e uno appena maggiorenne, sono finiti nei guai, denunciati dai carabinieri, nell’ambito dell’indagine Toro Rosso.
Dall’inchiesta sono stati ritenuti a vario titolo responsabili di sette rapine commesse ai danni di coetanei, il 26 febbraio e il 26 marzo, tra Piazza Pitti e Piazza della Repubblica.
Le indagini svolte dai carabinieri hanno avuto inizio a seguito dell’arresto di un ragazzo di 17 anni lo scorso 26 febbraio, ritenuto responsabile di una rapina di poche decine di euro effettuata, assieme a due complici, in piazza Carlo Levi alle 23 circa.
La dettagliata visione ed analisi delle telecamere di video sorveglianza comunali e di Palazzo Pitti e i successivi approfondimenti investigativi, refertati al sostituto procuratore dei minori Filippo Focardi, ha poi consentito di delineare altri analoghi episodi avvenuti nel corso della medesima sera nella zona, aventi quali responsabili lo stesso ragazzo ed altri suoi coetanei.
In tutti i casi gli indagati hanno tenuto lo stesso modus operandi, accerchiando e minacciando le vittime, il più delle volte utilizzando un coltello, per racimolare poche decine di euro.
In un caso, in assenza di soldi da rapinare, gli aggressori hanno colpito con un pugno la loro vittima, procurandogli una frattura alla mandibola.
La pressione investigativa sviluppata a carico dei sospettati – tra cui sin da subito è emerso anche il neomaggiorenne – ha permesso, infine, di accertare la loro responsabilità in ordine a ulteriori due rapine, avvenute il successivo 26 marzo in piazza della Repubblica.
A conclusione dell’indagine, chiamata Toro Rosso per via del giubbotto indossato da uno degli indagati, raffigurante il simbolo di una nota squadra di basket americana, forse proprio quale ‘segno distintivo’, la procura minorile e la procura della Repubblica di Firenze, hanno dichiarato, a carico di tutti gli indagati, la conclusione delle indagini, quale atto propedeutico alla futura richiesta di rinvio a giudizio.