Dna sul corpo riemerso dal mare: la risposta dell’esame in settimana

Sarà l’esito a dipanare il mistero e dare un nome al corpo straziato
Si attendono per i primi giorni della prossima settimana gli esiti della comparazione del Dna eseguiti sul cadavere saponificato trovato al largo del golfo di La Spezia, e recuperato dalla guardia costiera del capoluogo ligure, che si presume sia del giovane turista tedesco scomparso in mare dopo un tuffo dal pontile di Marina di Massa.
A disporre i prelievi sul 20enne e sua madre, è stata la procura di Spezia, affidando alla biologa forense di Pisa Anna Rocchi, assieme al medico legale Susanna Gamba, l’esame.
Ilragazzo, J.H. le sue iniziali, era in vacanza a Massa Carrara, e alloggiava in una residenza privata. La mattina all’alba del 27 settembre scorso, dopo essersi tuffato, non era riemerso dal mare. A dare l’allarme era stato un amico. Poi la task force, con mezzi navali e aerei della capitaneria di porto, vigili del fuoco e guardia di finanza, con le ricerche andate avanti per giorni, senza esito. I sommozzatori, affrontando le onde del mare mossissimo, con un libeccio forte, avevano scandagliato i fondali ma del corpo del giovane non c’era traccia.
Fino al 3 ottobre, quando un diportista aveva notato un corpo galleggiare nelle acque spezzine e aveva dato l’allarme. Un cadavere straziato, irriconoscibile.
Sarà l’esito del Dna a dipanare il mistero.