Cieco e in sedia a rotelle dentro al carcere Le Sughere, ma al ristorante legge il menù e cammina: sorpreso da un agente della Penitenziaria

Dopo una serie di perizie mediche, e una patologia che gli avrebbe causato la cecità e la costrizione su una sedia a rotelle, dopo essere stato in carcere alle Sughere di Livorno, per reati di droga e l’accusa di omicidio di una prostituta nigeriana, all’uomo, un 40enne di Monza, erano stati concessi i domiciliari. 

Disturbi che poi sono miracolosamente scomparsi poco dopo essere uscito dall’istituto penitenziario labronico, o, come si suppone, simulati durante la sua detenzione

A smascherarlo è stato un agente della Penitenziaria che, al ristorante, lo ha beccato a leggere il menù e a camminare tra i tavoli.

Partita la segnalazione al tribunale di sorveglianza di Firenze, all’udienza sono state trasmesse anche le immagini delle telecamere del locale.