Nasconde per anni al marito di non potere avere figli: matrimonio dichiarato nullo

Storica sentenza della Cassazione che accoglie la richiesta dell’ex della donna e afferma la nullità del vincolo anche dopo i 3 anni di convivenza
Non dice al marito che ha da anni ha una malattia per la quale non può avere figli e il loro sogno d’amore si infrange per sempre in un’aula di tribunale. Sembra la trama di una telenovela ma per una coppia di ex sposi non ci sarà alcun lieto fine. Il marito ingannato infatti chiede e ottiene la dichiarazione di nullità del matrimonio concordatario dal tribunale ecclesiastico, rilasciata, dopo un rigoroso iter, dal supremo tribunale della segnatura Apostolica.
All’interno delle pratiche di separazione già avviate, ma senza ancora una sentenza definitiva di divorzio nei tribunali civili italiani, G. B. decide insieme ai suoi legali di chiedere alla corte d’Appello di Firenze, competente per materia, la delibazione della pronuncia della Chiesa, cioè avvia anche questo particolare procedimento giudiziario al fine di ottenere il riconoscimento, e l’efficacia, entro i confini di Stato, di una sentenza emessa da un tribunale straniero, il Vaticano.
L’omissione della ex moglie, F. G., che per anni non gli avrebbe detto la verità, pur conoscendola, stando ai resoconti processuali, per l’uomo non è sanabile o riparabile, forse anche a causa dei tanti e ripetuti tentativi di avere figli con la moglie che non potevano andare a buon fine, e quindi non si è “accontentato” del solo divorzio, in corso, ma ha voluto ottenere la nullità del matrimonio, sia a livello religioso sia a livello civile, come se non fosse stato mai esistito. Ma la corte d’Appello fiorentina, nel 2018, gli nega la delibazione della sentenza della Chiesa cattolica perché per giurisprudenza consolidata i tribunali italiani non accordano quasi mai tale richiesta quando ci sono stati tra i coniugi più di 3 anni di convivenza.
All’uomo non resta che rivolgersi alla suprema corte di Cassazione, nel 2019, e gli ermellini con un’ordinanza storica accolgono le sue istanze e cassano la pronuncia della corte d’Appello di Firenze rinviando ad altra sezione e con precise indicazioni alle quali i giudici fiorentini dovranno attenersi. Scontato appare a questo punto che dovranno accogliere la richiesta di delibazione della dichiarazione di nullità ecclesiastica del suo matrimonio dichiarandolo nullo anche per la giustizia italiana. L’ordinanza 17910 del 2022 è destinata a orientare anche tutti gli altri casi simili, sia che provengano da un Tribunale ecclesiastico sia da un Tribunale italiano ordinario, e che trattino la stessa materia e il medesimo tipo di contenzioso. Gli ermellini hanno di fatto abbattuto il muro dei 3 anni di convivenza come fatto ostativo a una richiesta di nullità di un matrimonio. Si legge infatti in sentenza: “La decisione va cassata con rinvio alla medesima corte d’appello, in diversa composizione, per nuovo esame”.
La corte d’appello si uniformerà al seguente principio: la convivenza come coniugi, pur essendo elemento essenziale del matrimonio-rapporto ove protrattasi per almeno tre anni dalla celebrazione del matrimonio concordatario, e pur integrando una situazione giuridica di ordine pubblico italiano, non è ostativa alla dichiarazione di efficacia della sentenza di nullità pronunciata dal tribunale ecclesiastico per vizi genetici del matrimonio-atto presidiati da nullità anche nell’ordinamento italiano; in particolare non è ostativa alla delibazione di sentenza ecclesiastica che accerti la nullità del matrimonio per errore essenziale sulle qualità personali dell’altro coniuge dovuto a dolo di questi, poiché una tale nullità non è sanabile, nell’ordinamento italiano, dalla protrazione della convivenza prima della scoperta del vizio. La corte d’appello provvederà sulle spese del giudizio svoltosi in questa sede di legittimità”. Come accade quasi sempre in questi casi la Cassazione ha disposto anche che “che, in caso di diffusione della presente ordinanza, siano omesse le generalità e gli altri dati significativi. L’iter giudiziario proseguirà nuovamente davanti ai giudici della corte d’Appello di Firenze per la delibazione della dichiarazione di nullità ecclesiastica del matrimonio viziato dal dolo della donna, per i giudici, che avrebbe nascosto per anni la verità al marito sulla sua impossibilità ad avere figli. Non è stato possibile nessun riconciliamento della coppia nonostante i tentativi esperiti.