
L’indagine della Mobile di Livorno si è avvalsa sia di testimonianze che di immagini della video sorveglianza
Risale allo scorso 12 agosto una tentata rapina a una tabaccheria di Livorno.
Le indagini dirette dalla procura della Repubblica e avviate nell’immediatezza dagli investigatori della squadra mobile della questura labronica, hanno permesso d’individuare e di indagare in stato di libertà per tale reato un uomo di 42 anni, autore materiale della tentata rapina.
Gli elementi investigativi acquisiti nell’immediatezza hanno, però, fatto prospettare che l’autore materiale avesse dei complici. Pertanto, le indagini sono state condotte ad ampio spettro, assumendo varie testimonianze, esaminando le immagini estrapolate da vari circuiti di videosorveglianza, sia pubblici che privati, nonché analizzando i dati emersi dai sopralluoghi effettuati dalla Scientifica.
Tale attività, arricchita dalla profonda e capillare conoscenza del territorio e del tessuto criminoso cittadino da parte del personale della polizia di Stato, ha consentito di identificare altre due persone come possibili complici della tentata rapina. Si tratta di personaggi noti agli investigatori, che avrebbero commesso reati di estorsione, cessione di stupefacenti e lesioni aggravate nei confronti dell’esecutore materiale e concorrente nel reato in argomento. In particolare, i due, un italiano di 29 anni e uno straniero di 18 anni, destinatari della misura cautelare, riducendo, mediante la somministrazione massiccia di sostanze stupefacenti, la capacità di intendere e di volere dell’esecutore materiale della rapina alla tabaccheria, lo avrebbero costretto a consegnare somme di denaro, persino trattenendo la sua autovettura, aggredendolo fisicamente anche con l’uso di un bastone e procurandogli lesioni fisiche.
Il quadro indiziario emerso dalle serrate ed accurate indagini delegate dal pm alla Mobile, ha anche delineato una spiccata pericolosità dei due, con conseguente concreta previsione che le attività criminose potessero proseguire.
La procura ha chiesto un’idonea misura cautelare, immediatamente emessa dal gip e i due, rintracciati all’interno dell’abitazione sono finiti alle Sughere.
Gli agenti delle volanti della questura labronica, invece, questa mattina intorno alle 4, percorrendo viale Italia hanno notato un motociclo con a bordo due persone che, alla vista della pattuglia, probabilmente intuendo di essere prossimi ad un controllo, hanno dato gas al motore dandosi alla fuga. L’inseguimento, iniziato appunto sul viale Italia, è proseguito per le vie cittadine e terminato in via dei Carrozzieri. Dei due a bordo, uno è riuscito a far perdere le proprie tracce scappando a piedi, l’altro, un cittadino albanese di 26 anni, invece, è stato fermato dai poliziotti e denunciato. Dalla perquisizione sono saltati fuori oltre 4 grammi di cocaina.