
La polizia ha eseguito la misura
Il personale della squadra mobile di Livorno, su disposizione della procura, ha eseguito l’ordine di carcerazione di un livornese di 57enne, condannato ad espiare una pena residua di reclusione di 1 anno e 4 mesi ed alla misura di sicurezza della libertà vigilata di 1 anno e 6 mesi, per maltrattamenti in famiglia.
L’uomo, conosciuto alle forze dell’ordine per i ripetuti interventi, era stato denunciato dalla madre anziana per le continue vessazioni psicologiche sfociate in un senso di sudditanza, che le impedivano di reagire ai soprusi e alle angherie del figlio, alla continua ricerca di soldi per soddisfare le sue esigenze di tossicodipendente, con conseguenti difficoltà per tutto il nucleo familiare.
Il condannato, con problemi anche di natura psichiatrica, aveva in passato rifiutato di sottoporsi a qualsivoglia soluzione di riabilitazione terapeutica, sottoponendo la madre ed il compagno di questa ad un abuso psicologico ripetuto, di sopraffazione, impedendo di fatto qualsiasi comportamento di reazione e qualsiasi colloquio volto al ragionamento, senza tenere in minimo conto l’età avanzata delle due persone conviventi.
Già nel 2019 era stato sottoposto alla misura di sicurezza non detentiva provvisoria, emessa dal tribunale di Livorno, che disponeva di doversi sottoporre a programma riabilitativoin centro di salute mentale, astenersi dall’uso di sostanza voluttuarie psicoattive, riprendere contatti con l’Asl per il monitoraggio degli esami tossicologici per il trattamento della dipendenza da stupefacenti.
Rintracciato all’interno dell’abitazione della madre, al termine degli atti di rito è stato accompagnato presso al carcere Le Sughere.