A Livorno il 157esimo anniversario delle Capitanerie di Porto

Le capitanerie di porto nacquero il 20 luglio 1865 a seguito della firma da parte del re Vittorio Emanuele, avvenuta a Firenze in quanto Capitale d’Italia, del Regio Decreto 2438
Nella mattinata di oggi, 20 luglio, il direttore marittimo di Livorno, contrammiraglio Gaetano Angora, ha festeggiato con le donne e gli uomini della guardia Costiera della Toscana il 157esimo anniversario del Corpo. già celebrato a livello nazionale lo scorso 15 luglio presso il teatro La Fenice di Venezia alla presenza di tutti i titolari dei comandi territoriali regionali.
L’ammiraglio, durante una sobria cerimonia, facendosi portavoce dei sentimenti di stima e ringraziamento profusi dal comandante generale attraverso una lettera inviata a tutto il personale, ha ringraziato tutti i militari degli uffici marittimi della Toscana per l’impegno e la dedizione che quotidianamente esprimono nel loro lavoro, evidenziando come la principale e più importante risorsa del Corpo risieda proprio nel personale che quotidianamente e in maniera silenziosa, ma con grande dedizione, svolge i numerosi compiti istituzionali a servizio delle Istituzioni e dei cittadini.
Le capitanerie di porto nacquero il 20 luglio 1865 a seguito della firma da parte del re Vittorio Emanuele, avvenuta a Firenze in quanto Capitale d’Italia, del Regio Decreto 2438 del 20 luglio 1865 che sanciva l’unificazione dei due preesistenti organismi di gestione dei porti e dell’amministrazione marittima.
Al giovane Corpo vennero inizialmente attribuite le funzioni amministrative proprie dei Consoli di Marina, funzionari civili eredi delle più antiche tradizioni delle Repubbliche marinare e quelle d’ordine militare dello Stato Maggiore dei Porti, cui spettava la direzione dei servizi tecnici e di polizia.
Inizialmente l’organico era composto da funzionari civili, ma a causa dell’entrata in guerra dell’Italia nella Prima guerra mondiale il processo di militarizzazione fu accelerato e diventò definitivo nel 1919, con il Regio Decreto Legge 2349.
Ottenuta quindi la militarizzazione, il Corpo delle Capitanerie di Porto – i cui ufficiali nel frattempo avevano assunto le stesse denominazioni di grado comuni ai corpi tecnici ed amministrativi della Marina Militare – fu definitivamente inserito nella Regia Marina.
Sul finire degli anni ottanta del secolo scorso il Corpo si presentava già come un’organizzazione in piena crescita, avanzata dal punto di vista tecnologico, professionale e operativo tanto che nel giugno del 1989 fu istituita la Guardia Costiera, articolazione operativa delle Capitanerie di porto costituita dall’inglobamento dei reparti aeronavali preesistenti.
Oggi ai circa 11000 uomini e donne che vi fanno parte sono affidate molteplici attività legate al mare, dalla disciplina e la vigilanza su tutte le attività marittime e portuali, la salvaguardia della vita umana in mare, della sicurezza della navigazione e del trasporto marittimo, oltreché la tutela dell’ambiente marino, dei suoi ecosistemi e l’attività di vigilanza dell’intera filiera della pesca marittima, dalla tutela delle risorse a quella del consumatore finale.