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Obbligo vaccinale, l’Ordine Psicologi Toscana: “Ci opporremo alla revoca della sospensione decisa dal tribunale”

13 luglio 2022 | 12:30
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Obbligo vaccinale, l’Ordine Psicologi Toscana: “Ci opporremo alla revoca della sospensione decisa dal tribunale”

L’Ordine: “Tutti gli Ordini sono obbligati a rispettare il decreto legge 44 del 2021”

L’Ordine degli psicologi della Toscana, riguardo alla revoca della sospensione di una nostra iscritta decisa con procedimento di urgenza dalla giudice del Tribunale Ordinario di Firenze, sta lavorando con i propri legali per difendersi attraverso le più opportune forme e nelle sedi preposte, nel rispetto della legge e a tutela della salute della comunità.

“Ricordiamo a tutti  – precisano – che gli ordini sanitari, quale è l’ordine degli psicologi della Toscana, sono obbligati a rispettare il decreto legge 44 del 2021 sull’obbligo vaccinale. Non accetteremo ob torto collo questo provvedimento.  Pertanto ci opporremo nelle opportune sedi”.

La sentenza del giudice Susanna Zanda della sezione civile del tribunale ordinario di Firenze aveva sospeso il provvedimento dell’ordine degli Psicologi della Toscana che vietava ad una dottoressa di esercitare la sua professione di psicologa perché non vaccinata.

Tra le motivazioni quella che “i vaccini sono sperimentali e alterano Dna”: “Non può essere costretta a sottoporsi a vaccini sperimentali talmente invasivi da insinuarsi nel Dna – si legge nel dispositivo del giudice -, alterandolo in modo che potrebbe risultare irreversibile con effetti ad oggi non prevedibili per la vita e la salute”.

Il consiglio dell’Ordine dei Medici, Chirurghi e Odontoiatri di Firenze esprime “totale solidarietà” agli psicologi toscani riguardo alla revoca della sospensione di una loro iscritta, decisa con procedimento di urgenza dalla giudice del Tribunale Ordinario di Firenze. “Tutti gli ordini delle professioni sanitarie- ricorda il consiglio dell’Ordine dei Medici – devono rispettare il decreto legge 44 del 2021. E la vaccinazione e un obbligo morale degli esercenti le professioni sanitarie. Non ci sono e non ci devono essere eccezioni – continua l’Ordine dei Medici -. Oltre al necessario rispetto della legge c’è un tema di salute pubblica. Dopo ciò che è accaduto col Covid non possiamo permettere deroghe a comportamenti irresponsabili”.