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Lucciole assassinate: un’impronta porta a Bedini. Nell’audio captato gli spari e le grida

11 giugno 2022 | 17:00
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Lucciole assassinate: un’impronta porta a Bedini. Nell’audio captato gli spari e le grida

Gravi indizi di colpevolezza sul presunto killer

Nonostante che il gip del tribunale non abbia convalidato l’arresto per un ritardo formale del decreto di fermo, come eccepito ieri dal suo legale, avvocato Rinaldo Reboa, durante l’udienza e l’interrogatorio di garanzia, Daniele Bedini, l’artigiano di Carrara presunto killer delle lucciole, Nevila e Camilla, resta in carcere non solo per la condanna, divenuta definitiva e da scontare, per la vecchia rapina nella sala slot, ma anche per gravi indizi di colpevolezza sui due delitti di Sarzana.  Per il primo omicidio è stata formalizzata l’acccusa, per il secondo, al momento, è solo indagato

Decreto di fermo tardivo: il gip non convalida l’arresto di Daniele Bedini

Pericoloso socialmente, scrive il gip nell’ordinanza: “Disprezza la vita degli altri, può uccidere”.

Bedini, quando i carabinieri si sono presentati nella sua abitazione – dalla perquisizione della sua camera da letto è saltata fuori la borsetta di Camilla, con dentro i documenti e gli effetti personali – ha anche tentato la fuga saltando dal balcone, mezzo nudo, ed è stato placcato dai militari dell’Arma. 

Il movente dei due delitti, avvenuti a distanza di poche ore e nella stessa zona, entrambi con colpi di pistola alla testa, sarebbe, secondo gli inquirenti, quello di una rapina, per procurarsi denaro per comprare stupefacenti.