Decreto di fermo tardivo: il gip non convalida l’arresto di Daniele Bedini

Il presunto killer delle lucciole resta in carcere: nella sua casa è stata ritrovata una pochette nera con dentro i documenti della transessuale
Il gip del tribunale di La Spezia, dottor Fabrizio Garofalo, non ha convalidato l’arresto di Daniele Bedini per un vizio procedurale, legato agli orari del fermo.
Lo rende noto il suo legale, avvocato Rinaldo Reboa, del foro di Massa, che ieri (10 giugno) durante l’interrogatorio di garanzia e l’udienza di convalida, avvenuta nel carcere spezzino, aveva eccepito l’eccezione della tardività del decreto di fermo.
L’artigiano di Carrara, accusato di essere il killer di Nevila Pjetri, la prostituta albanese ritrovata morta sul greto del torrente Parmignola a Marinella di Sarzana, e indagato per l’omicidio della trans Camilla, al secolo Carlo Bartelotti, uccisa dopo nemmeno 48 ore, resta in carcere sia per i gravi indizi di colpevolezza, per il primo omicidio, emersi nelle indagini sui due delitti (per il secondo è al momento sotto inchiesta) che per scontare la condanna definitiva per la rapina alla sala slot avvenuta nel 2019 (carcerazione eseguita in ritardo e per la quale il ministro della Giustizia Marta Cartabia ha inviato nel palazzo di giustizia apuano gli ispettori ministeriali)
Da quanto emerso, e come confermato dallo stesso legale, contattato telefonicamente dalla nostra redazione. nella casa del presunto killer delle lucciole è stata ritrovata, durante una perquisizione chiesta dalla procura di La Spezia, una pochette nera con dentro i documenti della transessuale.