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Cronaca
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Il presunto killer di Nevila doveva essere già in carcere: condanna definitiva per una rapina

9 giugno 2022 | 09:15
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Il presunto killer di Nevila doveva essere già in carcere: condanna definitiva per una rapina

L’ordine di esecuzione pena è arrivato dopo il fermo

Daniele Bedini era stato condannato in via definitiva a tre anni per una rapina commessa nel 2019, ma l’ordine di carcerazione è arrivato quando lo stesso era già stato portato in carcere,  sottoposto a fermo dai carabinieri di La Spezia con l’accusa di aver ucciso Nevila Pjetri, la prostituta trovata morta sul greto del torrente a Marinella di Sarzana,

Un “mistero” avvolge l’indagine sui delitti di Nevila e Camilla (Carlo Bertolotti), la trans, entrambe trovate uccise a poche ore di distanza con colpi di arma da fuoco per il cui omicidio, ancora, non è stata formalizzata alcuna accusa all’artigiano che, dalla cella, attraverso il suo legale, avvocato Rinaldo Reboa, continua a professarsi innocente ed estraneo ai fatti adducendo, come alibi, il fatto che quella notte fosse in un bar con amici e con il cane, per poi rientrare a casa.

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Quando entrambe sono state uccise, Bedini sarebbe dovuto essere in carcere per scontare la pena relativa alla rapina commessa in una sala slot: le motivazioni della Corte di Cassazione sono state depositate a febbraio scorso ma l’ordine di carcerazione, per esecuzione della pena, è arrivato solo quando lo stesso era già stato sottoposto a fermo dai militari di La Spezia a seguito dell’indagine sul delitto di Sarzana.

Intanto, mentre si attende l’esito dell’udienza di convalida per l’omicidio di Nevila che dovrebbe essere fissata per le prossime ore, le indagini proseguono: l’auto bianca, vista da testimoni, e ripresa dalle telecamere della zona del delitto, intestata alla falegnameria del padre di Bedini, è stata lavata prima che i carabinieri lo prelevassero dalla sua casa per portarlo in caserma e poi in carcere a La Spezia.