La mobilitazione |
Cronaca
/

Russia – Ucraina, in 1000 contro la guerra: a Firenze tornano a mobilitarsi i pacifisti

31 maggio 2022 | 09:00
Share0
Russia – Ucraina, in 1000 contro la guerra: a Firenze tornano a mobilitarsi i pacifisti

La Cgil partecipa e invita a partecipare all’iniziativa

Oltre mille firme, tra cui quelle di esponenti dell’associazionismo laico e cattolico, del sindacato, del mondo istituzionale e culturale, sono state raccolte in pochi giorni nella provincia di Firenze per chiedere pace, diplomazia e stop alle armi in Ucraina.

E la mobilitazioneMille contro la guerra permanente” vede un appuntamento oggi, martedì 31 maggio a Firenze alle 18 allo Spazio Alfieri in via dell’Ulivo.

Iniziativa con Vania Bagni (Anpi Firenze), Rosy Bindi, Luciana Castellina, Vannino Chiti, Mario Primicerio, Marco Tarquinio.

Ingresso libero dalle 17,30 fino a esaurimento posti (verrà predisposta amplificazione esterna per chi resta fuori). La Cgil Firenze partecipa e invita a partecipare all’iniziativa. 

“Ci preoccupiamo –  si legge nel manifesto dell’iniziativa – perché ad oggi la strada dell’invio sempre più massiccio di armi non ha fermato Putin ma ha aggravato il conflitto, ha aumentato l’impatto drammatico sulla popolazione civile ucraina, ha allontanato ancor di più la ricerca di un terreno diplomatico schiacciando l’Europa e l’Italia nel ruolo di cobelligeranti. Ci angoscia il profilarsi del rischio concreto di un conflitto atomico che mette in discussione il futuro dell’umanità”. 

Nel testo diffuso dagli organizzatori attraverso i social vengono citate le parole di Papa Francesco. 

“Siamo donne e uomini preoccupati, ed anche un po’ stanchi ed arrabbiati, per l’escalation militare che dall’aggressione russa all’Ucraina sta avvolgendo il mondo – prosegue il testo -. E da Firenze, la città che con La Pira, Ernesto Balducci, l’European Social Forum ha espresso una cultura di pace e di dialogo, vogliamo dare voce a questa preoccupazione che nasce dai venti di guerra che l’ingiustificabile invasione dell’Ucraina da parte del regime di Putin ha scatenato. Lo vogliamo fare non con un semplice appello, ma impegnandoci ad una mobilitazione e ad iniziative chiamando insieme a noi tutte e tutti coloro che condividono queste nostre preoccupazioni. Ci preoccupiamo perché a distanza di ormai più di due mesi il conflitto appare andare oltre le legittime istanze di autodeterminazione del popolo ucraino, trasformandosi in quella che molti definiscono una “guerra per procura permanente” del Bene contro il Male, di un terzo del mondo contro gli altri due terzi. Non abbiamo dubbi sul fatto che il regime di Putin rappresenti una intollerabile e violenta autocrazia, ma la soluzione non può essere l’ennesima riedizione dell’idea della esportazione della democrazia con le armi, già drammaticamente fallita in Iraq come in Afghanistan. Chi propugna questa idea pare non essere interessato a favorire un negoziato, ma anzi pare volerlo allontanare od ostacolare usando parole come “vincere” o “sconfiggere” che in un “gioco” tra potenze nucleari perdono di senso e consegnano il nostro continente, e forse anche il mondo, ad una prospettiva di guerra infinita”