Armato di rivoltella minaccia di far esplodere una bombola a gas: bloccato col taser

Il giovane massese portato al Noa, aveva intenti suicidi
La polizia di Massa, grazie al taser, ha risolto un caso di difficile soluzione.
La scorsa settimana, infatti, nella nottata, è arrivata al 112 la richiesta di aiuto da parte dei familiari di un uomo alterato dall’assunzione di stupefacenti ed alcolici segnalavano i suoi manifesti intenti suicidi.
Giunti rapidamente sul posto, gli agenti delle Volanti hanno notato la presenza di un giovane che, armato di una rivoltella, minacciava di far esplodere una bombola di gas metano, per innescare una deflagrazione e realizzare il proprio intento suicida.
Nonostante le ripetute minacce di far uso dell’arma contro gli agenti, per impedirgli di intervenire, gli operatori, con freddezza e determinazione, hanno avviato una lunga trattativa per far desistere il giovane dai propri intenti autolesionistici.
I poliziotti, nonostante fossero sotto una minaccia di una pistola e di materiale esplodente, al momento propizio approfittando di un suo momento di esitazione, hanno utilizzato la pistola ad impulsi elettrici, riuscendo a immobilizzare il giovane, a mettere la zona in sicurezza e a recuperare la rivoltella, risultata essere, dopo successivamente ad approfonditi controlli, una scaccia-cani.
Il giovane, che non ha riportato alcuna lesione a seguito dell’uso del “Taser”, è stato poi trasportato al Noa per le valutazioni attinenti al suo stato di alterazione, in considerazione dei suoi palesati intenti suicidi.
L’impiego della pistola ad impulsi elettrici, arma non letale che agisce sulla sola inabilitazione neuro-muscolare, senza produrre gli esiti ben più lesivi connessi all’impiego delle armi da fuoco tradizionali, ha così agevolato la risoluzione di un complicato intervento, che avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi, non solo per l’incolumità degli agenti e del predetto giovane ma anche per quella dei residenti in zona.